Il liceo scientifico Farnesina di Roma attraverso il sistema delle simulazioni Onu ha mostrato come anche l'alternanza 'simulata' possa essere formativa; al Classico Massimo D'Azeglio di Torino gli studenti si sono immersi nel mondo del restauro e della tutela dei beni culturali scegliendo come scenario la Reggia di Venaria Reale; al liceo scientifico Galilei di Catania la tecnologia è stata messa al servizio dei diversamente abili, in un progetto che ha visto collaborare assieme studenti e ragazzi ipovedenti. Basta col teorema che vede i licei come un mondo a parte, dove si studia solo tanta teoria difficile da mettere in pratica, se non dopo il diploma. Lo dimostrano i dati e le testimonianze sull'alternanza scuola-lavoro nei licei, presentati oggi al Miur dal sottosegretario Gabriele Toccafondi. Nello scorso anno scolastico, quasi 1 milione di studenti (di terzo e quarto superiore) hanno svolto percorsi di alternanza. E praticamente la metà di loro, il 48%, erano liceali (il 31% alunni di istituti tecnici, il 21% dei professionali). Coinvolte oltre 200mila strutture (di cui il 64% è stato rappresentato da imprese) mentre le scuole in alternanza, complessivamente, sono state 5.775 (l'86% delle sedi totali). Considerando soltanto i licei, al terzo anno il 92% degli studenti ha frequentato percorsi di alternanza; al quarto circa il 90%. E, nonostante non fosse ancora obbligatorio, anche il 4% degli iscritti al quinto anno ha comunque svolto un tirocinio. Numeri più o meno in linea con una recente ricerca di Skuola.net secondo cui, alla fine dell'anno scolastico 2016-2017, oltre il 95% degli studenti è andato in alternanza. Da quest'anno l'obbligo scatterà pure per i ragazzi di quinto superiore e la quota di studenti interessati dall'alternanza supererà 1 milione e 300mila unità. In base ai dati diffusi dal Miur ci sono tutti gli elementi per essere ottimisti. La pensa certamente così Toccafondi che pure non nasconde che lo strumento va migliorato. "Sull'alternanza scuola lavoro ci sono molte luci ma anche alcune ombre - sottolinea il sottosegretario - ed è su quest'ultime che bisogna accendere i riflettori, per limitarle al minimo. Non è semplice avere l'alternanza perfetta. Ma è senza dubbio uno strumento utile. I ragazzi trovano l'ispirazione per quel che vorranno fare nel futuro proprio durante gli anni della scuola. Per questo rimane una strada da continuare a perseguire. Indietro non si torna. Vogliamo fare cambiamenti profondi cercando però di partire sempre dalla realtà. Centrale resterà sempre la crescita dello studente". "Con i tirocini si trova più facilmente lavoro" concorda Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net, che ricorda come ci siano delle statistiche autorevoli secondo cui "chi fa delle esperienze di tirocinio durante la formazione scolastica ha più possibilità di trovare lavoro".
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