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GENOVA. Bus Catalogna: papà Francesca, intervenga Gentiloni

"Dopo la secondo archiviazione da parte dei giudici spagnoli non ci resta che presentare un altro ricorso e appellarci al premier Gentiloni in modo che intervenga con i ministeri competenti". A parlare è Paolo Bonello, papà di Francesca, genovese, una delle sette studentesse italiane morte a bordo il pullman in Catalogna. "Tanto non ci arrenderemo mai, e non perchè vogliamo una vendetta che non ci restituirebbe le nostre figlie, ma per evitare che altri giovani possano essere vittime di incidenti così assurdi". "Se non si stabilisce la responsabilità di chi ha organizzato un viaggio di andata e ritorno in 24 ore fra due località distanti 700 km significa che tragedie come quelle in cui è morta mia figlia potranno accadere ancora", ha spiegato Bonello secondo il quale "la decisione dei giudici spagnoli è incomprensibile visto che le indagini hanno stabilito che l'autista aveva dato chiari sintomi di stanchezza come hanno confermato anche i superstiti", ha osservato. "A vedere anche altri fatti di cronaca, penso alla ragazza genovese morta alle Baleari, che sembrava caduta da sola ed invece poi si è scoperto che forse stava fuggendo da un'aggressione, mi pare che la giustizia spagnola non sia affidabile. Questo macchia la Spagna come nazione. Noi, dopo avere incontrato l'allora premier Renzi, chiediamo all'attuale premier Gentiloni di adoperarsi con i ministri deputati, dagli Esteri al ministro della Giustizia, di sollecitare la riapertura dell'indagine", ha sottolineato.
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