Torna ad aumentare il numero di morti sulle strade italiane: nei primi sei mesi dell'anno ci sono state 55 vittime in più rispetto allo stesso periodo del 2016, una crescita netta del 7.4%. Un campanello d'allarme che si va a sommare a quello del 2015 quando, per la prima volta dal 2001, le vittime erano tornate a salire. I dati della polizia stradale ribadiscono come, nonostante tutti gli interventi normativi - ultimo l'introduzione del reato di omicidio stradale 15 mesi fa che ha consentito di denunciare 479 persone (il 5,3% per i casi più gravi che prevedono fino a 12 anni di carcere) e arrestarne 32 - sia fondamentale non abbassare l'attenzione e, soprattutto, agire su quelli che sono i comportamenti alla base degli incidenti mortali. Ecco perché il capo della Polizia Franco Gabrielli torna a ricordare che non è con la "bulimia normativa" che si risolvono i problemi. "L'introduzione del reato di omicidio stradale viene giudicata assolutamente positiva dagli operatori - sottolinea - ma chi si aspettava soluzioni miracolistiche resterà deluso: la forza di questa legge non è nei numeri ma nella valenza culturale. Il bene della vita deve essere al di sopra di ogni giudizio". Gli incidenti, infatti, sono provocati soprattutto dalla distrazione di chi è alla guida. "Un'incidenza non più tollerabile", dice Gabrielli, dovuta spesso a "quella jattura degli smartphone" che, se da un lato "sono strumenti eccezionali che ci hanno cambiato la vita" in positivo, dall'altro "stanno anche modificando i nostri livelli d'attenzione". E dunque, "se è importante essere connessi con il mondo", lo è altrettanto "esserlo con il mezzo che conduciamo". I dati d'altronde parlando chiaro. Nei primi sei mesi del 2017 si sono verificati 35.444 incidenti, il 3,2% in meno del 2016, quando nelle stesso periodo furono 36.615. Ma nonostante questo, sono aumentati sia il numero degli incidenti mortali, passati da 695 a 727, il 4,6% in più, sia quello delle vittime, salite da 745 a 800, con una crescita appunto del 7,4%. "Siamo preoccupati - ammette il capo della Polstrada Giuseppe Bisogno - temiamo che si stia riprendendo il trend del 2015, che fu un anno nero, e dunque rischiamo di chiudere l'anno con 100 morti in più, ai quali vanno aggiunti quelli rilevati della polizie locali. Dobbiamo fare di tutto per evitarlo". Su questo fronte sono fondamentali i controlli a tappeto, soprattutto per verificare se chi guida ha fatto abuso di alcol o droga. Dal 2015 la Polizia stradale ha avviato una serie di campagne ad hoc che hanno interessato fino a 80 province e che hanno consentito di sottoporre a controlli quasi 39mila automobilisti. Di questi, 2.088 sono risultati positivi alla verifica con etilometro mentre sono 675 su 2.753 sono risultati positivi ai test per verificare l'uso di droga.
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