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14 Marzo 2017 - 16:28
Non configura il reato di maltrattamenti chiedere l'elemosina in strada, in pieno inverno, con accanto la figlioletta di poche settimane. Lo ha stabilito un giudice del tribunale di Torino, che ha condannato una coppia di rom (lui di 41 anni e lei di 24) a dieci mesi per l'ipotesi meno grave di "impiego di minori nell'accattonaggio". La pubblica accusa aveva chiesto un anno e quattro mesi.
La giovane madre, che aveva partorito nell'ottobre del 2014 in un Paese dell'est europeo, si era stabilita con il convivente in un campo alla periferia di Torino; più volte, fra il dicembre e il gennaio successivo, la polizia municipale la notò chiedere l'elemosina in un vicino incrocio stradale insieme alla figlioletta: interpellata, disse che doveva raccogliere denaro "per mangiare".
Il tribunale ha nominato un curatore speciale della bimba, il cui avvocato, Emanuela Martini, ha ottenuto il diritto a un risarcimento di cinquemila euro. Il difensore della coppia, Maurizio Cossa, ha spiegato che "da parte loro non c'era la percezione di commettere un reato: anzi, la percezione soggettiva era che quello fosse un sistema normale per procurarsi da vivere. E' un questione sociale e culturale che non è a semplice risolvere". La famiglia rom da tempo non è più a Torino.
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