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01 Febbraio 2017 - 17:16
Lupo
Sembra "si apra uno spiraglio per salvare il lupo" alla luce della "risposta positiva di numerosi governatori all'appello del Wwf che chiedeva l'approvazione del Piano senza abbattimenti legali". Così l'associazione ambientalista che annuncia un presidio, domani pomeriggio, in occasione del voto in Conferenza Stato-Regioni sul Piano per la conservazione e gestione del Lupo in Italia.
Il Wwf auspica che il fronte delle Regioni critiche verso gli abbattimenti (Lazio, Veneto, Abruzzo, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Liguria, Campania) e che hanno chiesto un chiarimento in sede politica al Ministero dell'Ambiente, "possa essere maggioranza nella riunione sul destino dei lupi".
L'ong chiede, da un lato, che sia stralciato dal Piano il capitolo relativo all'applicazione delle deroghe che consentono l'abbattimento legale del lupo, e, dall'altro, che siano garantite dal ministero dell'Ambiente e dalle Regioni le risorse finanziarie necessarie per attuare le altre 21 azioni previste dal Piano per la prevenzione e il risarcimento dei danni alla zootecnia, per promuovere studi e ricerche indispensabili per una stima attendibile sul numero e distribuzione della specie nel nostro Paese e per azioni efficaci di contrasto del randagismo canino e del fenomeno dell'ibridazione cane-lupo.
Il Wwf si dice pronto ad un confronto con il Ministero dell'Ambiente e le Regioni per definire le concrete ed efficaci modalità di applicazione delle altre 21 azioni.
Domani, dalle 11, il Wwf sarà in azione su Twitter con messaggi rivolti al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, al ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.
Sul lupo "si gioca una sfida che va oltre la specie" osserva Legambiente che invita le Regioni a "non nascondersi dietro un alibi per rimandare azioni urgenti attese da anni", a "stralciare la deroga sugli abbattimenti" per difendere "davvero" il lupo.
"Alcune politiche messe in atto negli ultimi trent'anni e, soprattutto, molte coincidenze positive - spiega l'associazione ambientalista - hanno fatto sì che l'Appennino e le Alpi italiane siano divenute il caso più positivo in Europa in termini di ripresa di alcune specie animali simbolo, come lupo, orso o gipeto. Per questo sul piano d'azione per la conservazione e gestione del lupo, chiediamo al Ministro e ai presidenti delle Regioni e delle Province autonome che venga stralciata la parte relativa alla deroga degli abbattimenti e si approvi la parte restante del piano, soprattutto quelle sulle misure di mitigazione e riduzione del danno, che consideriamo fondamentali".
Secondo Legambiente, "è poi importante garantire al tempo stesso adeguate risorse per realizzare tutte le misure previste a supporto degli allevatori e finalizzate alla difesa attiva di mandrie e greggi e per portare avanti politiche attive di contrasto del randagismo canino, condizioni entrambe essenziali per poter arrivare in tempi rapidi all'approvazione del Piano di conservazione del lupo".
In questa partita, commenta la presidente di Legambiente Rossella Muroni, "le Regioni non si tirino indietro, non si nascondano dietro un alibi e mettano in primo piano davvero la tutela e la gestione del lupo, potenziando e rendendo finalmente efficace l'attività di contrasto al bracconaggio".
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