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ROMA. Referendum: Raggi, "se vince il Sì non farò la senatrice"

Non ci sarà una senatrice Virginia Raggi. La sindaca M5S di Roma ribadisce che in caso di vittoria del sì al referendum costituzionale non andrà come rappresentante al nuovo Senato, che prevede la presenza di 21 sindaci. Per avversione alla riforma e perché troppo impegnata in Campidoglio. "Chiaramente rinuncerei all'incarico", dice Raggi, che annuncia il 'no' per la consultazione del 4 dicembre con un post sul blog di Beppe Grillo assieme alla sindaca M5S di Torino Chiara Appendino. Appuntamento alla marcia a difesa della attuale Costituzione, sabato a Roma. "Credo che i romani siano più interessati ad avere un sindaco che si occupa di loro - afferma Raggi - piuttosto che un politicante che ogni tanto deve andare in Senato per firmare e per avere l'immunità".

La presa di posizione provoca la reazione del Pd. "Molto grave" per la capogruppo in Campidoglio Michela Di Biase; inoltre "non è scontato che sia Raggi a sedere negli scranni del Senato: queste dichiarazioni - afferma - la dicono lunga anche sulla scarsa conoscenza della riforma". Il comma VI dell'articolo 57 modificato della Costituzione specifica che l'elezione dei 95 rappresentanti delle autonomie nel Senato (21 sindaci e 74 consiglieri regionali) sarà rimandata ad una legge da approvare in entrambe le Camere. "Oltre a essere sindaco di Roma sarei comunque gia' il sindaco della citta' metropolitana e sarei anche senatore - disse Raggi a ottobre -. Le prime due cariche le terrei, il resto credo sia veramente irrealizzabile".

"Ma per cosa pensa che l'abbiano eletta i romani? - attacca la senatrice dem Monica Cirinnà -. Non sta facendo nulla per la città. #inutileRaggi". Il seggio di senatore "pensa di affidarlo al vero sindaco di Roma, il suo braccio destro Raffaele Marra?", si chiede un'altra senatrice Pd, Valeria Cardinali. Marra è il discusso ex vicecapo di gabinetto, ora direttore Risorse umane.

"Bob Dylan de' Roma", Raggi snobba il Senato come il cantautore Usa il Nobel, per la senatrice dem Giuseppina Maturani. "Fa bene a rinunciare - dice invece la leader Fdi-An Giorgia Meloni, che vota No -. Chi vuol fare bene il lavoro di sindaco non può fare nemmeno lontanamente quello di senatore. Speriamo che però Raggi faccia il sindaco perché per ora mi pare stia facendo poco".

In Comune si discute della mozione sul referendum della maggioranza M5S "per far esprimere l'Assemblea Capitolina sulla deriva autoritaria in atto", dice il capogruppo M5S Paolo Ferrara. Sarà discussa la prossima settimana, invitati anche esponenti nazionali M5S. "Il fatto che l'Aula Giulio Cesare si trasformi in una tribuna elettorale ci lascia un po' perplessi - dice la dem Di Biase -. Aspettiamo di leggere i contenuti della mozione, auspicando che parli anche un po' di Roma, altrimenti i consiglieri comunali si potevano far eleggere in Parlamento...".

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