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ROMA. Vaccini: Bonaccini, "se sostegno Regioni ora legge nazionale"

"Il fatto che altre regioni si affianchino sui vaccini puo' essere un'occasione per chiedere una legislazione nazionale che faccia il punto sugli altri tipi e grado di scuole, visto che ora parliamo solo degli asili nido". Lo ha riferito il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, al termine della conferenza delle regioni, sottolineando che la legge regionale approvata e' "un atto di buon senso e civilta'. Non vogliamo insegnare niente a nessuno - ha sottolineato - ma fa piacere che altri presidenti di Regione abbiano deciso di prendere questo provvedimento". 

"Il 25 novembre è la 'Giornata mondiale contro la violenza sulle donne' e - al di là delle parole e delle espressioni di circostanza - credo che Regioni e Governo abbiano fatto oggi qualcosa di estremamente utile e concreto. La Conferenza delle Regioni ha infatti approvato all'unanimità la ripartizione delle risorse destinate ai centri anti violenza, alla case rifugio e alle specifiche linee di intervento del Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere": lo ha dichiarato il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, preannunciando le intese che saranno espresse nella Conferenza Stato-Regioni.

Si tratta di "un complesso di interventi che abbiamo condiviso con il Governo - ha aggiunto Bonaccini - e voglio ringraziare la ministra Maria Elena Boschi che ha dimostrato la massima disponibilità a collaborare con le Regioni per sviluppare sul territorio azioni sinergiche. Si tratta complessivamente di 31 milioni relativi ad anni pregressi e al biennio 2015-16 destinati a diversi scopi. Prima di tutto, come ho detto, ai centri anti violenza e alle case rifugio. Poi - ha detto ancora il presidente della Conferenza delle Regioni - nell'ambito del piano, alla formazione, avvalendosi anche della professionalità delle operatrici dei centri anti violenza nei dipartimenti di emergenza e pronto soccorso degli ospedali. In secondo luogo all'inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Terza priorità l'autonomia abitativa. Infine - ha concluso - i sistemi informativi relativi al monitoraggio dei dati sul fenomeno della violenza di genere". 

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