AGGIORNAMENTI
Cerca
25 Agosto 2016 - 15:13
Erano specializzati nelle truffe ai danni di istituti religiosi gestiti da suore, ma averne presi di mira due a Oristano è costato caro. La polizia ha denunciato per associazione a delinquere finalizzata alle truffe un 52enne siciliano residente a Torino, un 44enne e un uomo di 38 anni sempre di Torino. Nei guai anche una donna ancora da identificare.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, utilizzavano sempre la stessa tecnica. Gli uomini contattavano gli istituti gestiti da suore, presentandosi come avvocati, e le informavano del blocco del conto corrente a causa di un errato accredito.
L'informazione veniva poi confermata dalla loro complice che, presentandosi come direttrice dell'istituto di credito, chiedeva loro 3.000 euro per sbloccarlo. Il denaro veniva inviato in due tranche tramite vaglia postali da 1.500 euro, da fare nel giro di pochi giorni, che i quattro incassavano in ufficio postale di Torino. Seguendo le loro tracce i poliziotti sono riusciti a identificarli e denunciarli. Dagli accertamenti è emerso che il gruppo ha truffato altri quattro istituti religiosi a Tivoli (RM), a Bagnolo Cremasco (CR), a Venezia Cannaregio (VE) e Santo Stefano Magra (SP).
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.