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19 Luglio 2016 - 11:26
La Polizia e la Dia stanno eseguendo una serie di arresti in Calabria, Lazio, Liguria, Piemonte e in altre regioni del Nord Italia nei confronti di presunti appartenenti alla 'Ndrangheta.
Almeno una quarantina i provvedimenti scattati per soggetti ritenuti affiliati alle cosche reggine Raso-Gullace-Albanese e Parrello-Gagliostro.
Sono in corso anche decine di perquisizioni e sequestri di beni.
Le indagini, dirette dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, sono state divise in due filoni: uno, con il coordinamento del Servizio centrale operativo (Sco), è stato condotto dalle squadre mobili di Reggio Calabria, Genova e Savona; l'altro dal centro Dia di Genova, con la collaborazione degli uffici di Reggio Calabria e Roma.
Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società.
Gli investigatori stanno anche eseguendo un sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari e di numerose società riconducibili agli indagati per un valore di circa 40 milioni.
I dettagli verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa presso la Procura di Reggio Calabria alle ore 11,00 alla quale parteciperanno inquirenti ed investigatori.
Politici e funzionari dell'agenzia delle Entrate erano in contatto con alcuni dei soggetti coinvolti nelle indagini di Polizia e Dia sulle cosche della 'ndrangheta operanti nel Nord Italia.
Secondo quanto accertato dalle indagini, alcuni degli arrestati erano in contatto con "politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria" e con "funzionari dell'Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria" sempre della provincia di Reggio.
Le cosche della 'Ndrangheta avevano messo le mani su alcuni sub appalti per la realizzazione delle linee ferroviarie ad alta velocità.
Emerge dall'inchiesta della Polizia e della Dia che ha portato all'arresto di una quarantina di persone.
Le indagini avrebbero accertato la presenza di "stabili collegamenti" con le famiglie di origine di esponenti dell'organizzazione da tempo in Liguria, attivi nell'edilizia e nel movimento terra, che avrebbero acquisito sub appalti per la realizzazione del 'Terzo valico'.
La Dda di Reggio Calabria, nell'ambito dell'inchiesta condotta da Polizia e Dia, aveva chiesto l'arresto del deputato Giuseppe Galati di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie per corruzione aggravata dalle modalità mafiose, ma il gip non l'ha accolta perché non ha ritenuto sussistesse un quadro indiziario grave. Richiesta d'arresto anche per il sen. Antonio Caridi, di Fi. Il gip ha ritenuto in questo caso che le accuse fossero assorbite dall'ordinanza emessa nell'operazione Mammasantissima.
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