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ROMA. Inchieste e giustizia: sindaci, "noi tassello della democrazia"

ROMA. Inchieste e giustizia: sindaci, "noi tassello della democrazia"

Una lettera aperta di sindaci di centrodestra e centrosinistra per richiamare l'attenzione delle Istituzioni sulle difficoltà crescenti del proprio ruolo. E sull'utilizzo di molte vicende giudiziarie per fini politici. E' quanto ha fatto un numero consistente di primi cittadini (Enzo Bianco di Catania, Maria Rita Rossa di Alessandria, Guido Castelli di Ascoli Piceno, Antonio Decaro di Bari, Umberto Di Primio di Chieti, Giuseppe Falcomatà di Reggio Calabria, Daniele Manca di Imola, Paolo Perrone di Lecce, Roberto Scanagatti di Monza e Bruno Valentini di Siena) che chiede "al Presidente della Repubblica, al Parlamento, al Governo, alla Magistratura, alle Istituzioni con cui lavoriamo, di considerare che la reputazione dei Sindaci, la loro capacità di governare i nostri Comuni, il rispetto per questo ruolo, sono un bene prezioso che va salvaguardato nell'interesse del buon funzionamento della nostra democrazia".

"In questi giorni - premettono i primi cittadini - vicende del tutto diverse e senza alcuna connessione tra loro hanno interessato alcuni Sindaci del nostro Paese. Pensiamo sia utile una riflessione. Il Sindaco di una città siciliana, Licata, ha subito l'incendio della propria abitazione per le azioni poste in essere contro l'abusivismo edilizio. Denunce e proteste contro il Sindaco della vicina Agrigento per la stessa ragione.

Quotidianamente Sindaci non solo del Sud ricevono minacce, aggressioni, intimidazioni nello svolgimento delle proprie funzioni per affermare prima di tutto il rispetto delle regole.

Il Sindaco di Lodi - si legge ancora nella lettera aperta - è stato arrestato ed è tuttora in carcere, indagato per turbativa d'asta per una vicenda relativa alla gestione di una piscina affidata a una Società partecipata dal Comune". "Ovviamente - chiariscono - non entriamo nel merito dell'indagine. Nel nostro patrimonio culturale ed istituzionale c'è il rispetto convinto e profondo della Magistratura che deve fare il suo corso rapidamente per accertare la verità dei fatti".

"Ma ciascuno di noi opera e dovrebbe operare avendo come proprio fine - ricordano - quello di soddisfare le aspettative e i bisogni dei cittadini, assumendo decisioni su cui costruire il consenso delle comunità. Un altro sindaco, quello di Livorno, di altro colore politico, ha ricevuto un avviso di garanzia per una vicenda amministrativa dell'Azienda per i rifiuti della sua Città, guadagnando prime pagine di giornali per una indagine appena avviata. Ovviamente di fronte a comportamenti penalmente rilevanti e a decisioni della Magistratura nelle sedi proprie, è doveroso che si punisca chi ha usato il suo mandato per interessi personali. Troppe volte, però, vicende giudiziarie che riguardano Comuni italiani diventano oggetto di scontro politico indipendentemente e ben al di là dell'oggetto dell'indagine.

Il tutto mentre amministrare le nostre città è diventato un compito davvero gravoso". "Queste e altre vicende e il clamore conseguente rischiano di intaccare o peggio di togliere quella forza che ci spinge ogni giorno - ricordano i Sindaci firmatari dell'appello - che è il valore straordinario del nostro impegno politico di essere sindaci, Istituzione vitale della nostra democrazia".

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