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DOGLIANI (CN). Campo Dall'orto: "Voglio Crozza e Bonolis in Rai"

DOGLIANI (CN). Campo Dall'orto: "Voglio Crozza e Bonolis in Rai"

Paolo Bonolis

Guarda al futuro il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall'Orto, e promette un servizio pubblico all'altezza del suo ruolo. Nel Faccia a faccia con Giovanni Minoli, al Festival della tv e dei nuovi media, spiega che si sta lavorando ai palinsesti e che saranno pronti entro giugno. Per ora poche anticipazioni sul futuro. Vespa resterà, "ma non ci sarà solo lui": "il direttore di Rai1 sta lavorando per definire altri format sia di racconto sia d'intrattenimento, li conosceremo a fine maggio. Stiamo valutando dei nomi". E' in via di definizione anche "un programma nuovo con Porro", mentre non si sa ancora                 chi succederà a Massimo Giannini alla guida di Ballarò, ma non sarà nè Alessandro Cattelan nè Andrea Vianello. "Non sono contro i talk ma devono trovare la loro forma". Un occhio all'Auditel: Bonolis in Rai? "E' un fuoriclasse della tv, certo che lo vorrei", risponde Campo Dall'Orto a Minoli. Stesso discorso per Crozza: "l'ho scoperto io, lo vorrei sì. Sono tutti nomi che stanno nell'Olimpo di quelli bravi". Quanto alle fiction il futuro è fare diventare la loro produzione "un vero sistema industriale". Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction, annuncia che in autunno arriverà una serie dedicata alla famiglia dei Medici, "primo capitolo di un programma sul Rinascimento, girato a Roma e a Firenze, per portare la storia italiana all'estero". Scherza Checco Zalone, in collegamento telefonico: "il futuro della fiction? Non farlo più". Quanto al canone Campo Dall'Orto sottolinea che "è il più basso in Europa", che "è giusto averlo messo in bolletta e averlo abbassato" e che il "servizio pubblico ha bisogno di risorse certe". Nessuna pressione da parte del presidente del Consiglio Matteo Renzi, che gli ha affidato la direzione lo scorso agosto: "credo che mi abbia scelto per la mia esperienza. Non lo sento spesso. Di lui mi piace la grande capacità di innovazione e il coraggio di portarla avanti. Il difetto? L'accesso al suo tempo, la difficoltà di avere un confronto continuo con lui su temi importanti". Il direttore generale della Rai riconosce al governo "il merito di avere avviato la discussione per il rinnovo del contratto di servizio perchè da questo dipende il futuro del servizio pubblico radiotelevisivo nei prossimi cinque-dieci anni".
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