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BERGAMO. Ubi Banca: lista fondi ottiene 51% voti, batte patto

La lista di minoranza dei fondi batte la lista di maggioranza sostenuta dal patto di sindacato che raggruppa gli azionisti storici di Ubi Banca. Gli investitori istituzionali hanno ottenuto il 51,1% dei voti in assemblea a fronte del 48,48% dei voti ottenuti dal 'listone' del patto di sindacato. La lista dei fondi, che presentava tre nomi, non avrà comunque la maggioranza del consiglio di sorveglianza. "E' il primo salto alla Fosbury" ha commentato il presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, capolista della lista sostenuta dal patto. "Sono i grandi momenti di discontinuità della storia che bisogna saper affrontare" ha aggiunto citando lo scrittore Alessandro Baricco. I fondi inseriscono in consiglio tutti i loro tre rappresentanti (Giovanni Fiori, Paola Giannotti e Patrizia Michela                 Giangualano), in qualità di rappresentanti della lista di maggioranza, mentre i primi tre rappresentanti della lista del patto (Andrea Moltrasio, Mario Cera, Armando Santus) sono entrati in quota ai posti riservati alla lista di minoranza. In seguito l'assemblea ha approvato di integrare il consiglio di sorveglianza, composto da 15 componenti, con altri 9 nomi tratti dalla lista del patto: si tratta di Gian Luigi Gola, Pietro Gussalli Beretta, Pierpaolo Camadini, Letizia Bellini Cavalletti, Renato Guerini, Giuseppe Lucchini, Francesca Bazoli, Sergio Pivato e Alessandra Del Boca. In assemblea era presente poco meno del 50% del capitale di Ubi Banca. Il presidente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, Andrea Moltrasio, ritiene che una crescita della banca con operazioni di fusione sia "necessaria". "Credo che la cosa più importante, specialmente adesso che parte un nuovo mandato, avere bene in testa che tipo di banca e missione si voglia realizzare" ha spiegato ai soci in assemblea. Con il piano sarà "più facile avvicinare qualcuno per crescere, perché una crescita è necessaria" anche per fare "gli investimenti nel digitale che il credito richiede". Sulla banca unica, Moltrasio ha affermato che il tema "è obiettivamente sul tavolo" e che potrà comportare "risparmi fiscali e organizzativi molto significativi", pur senza dare anticipazioni sui numeri. "Il vero tema - ha aggiunto - è come coniugare questa necessità di razionalizzazione e riduzione dei costi senza rinunciare ai marchi storici cioè la vicinanza della banca ai territori e alle famiglie e alle imprese". Richiamando le immagini del salto di Dick Fosbury che hanno aperto l'assemblea, Moltrasio ha affermato che tutti in Ubi, inclusi i sindacati, "devono iniziare a saltare con la schiena, che non è una cosa facilissima" ma "credo che sia giunta l'ora per tutti la necessità di valutare il cambiamento". La lista sostenuta dal patto che riunisce gli azionisti storici di Ubi Banca, grazie all' "alto profilo professionale" dei suoi componenti, "consente di dare alla governance della banca l'esperienza necessaria per affrontare le sfide dei prossimi mesi" incluso "l'auspicabile allargamento dei confini della banca". Lo ha affermato in assemblea, Aldo Poli, rappresentante del patto e presidente della Fondazione Monte di Lombardia. "Ritengo - ha spiegato Poli - che sia particolarmente opportuno in primo luogo dopo la trasformazione in spa, in secondo luogo per l'auspicabile allargamento dei confini della banca e infine in vista delle innovazioni tecnologiche che impatteranno in modo crescente sul futuro". Poli ha espresso infine l' "auspicio che il consiglio di sorveglianza confermi Polotti e Massiah (rispettivamente presidente del consiglio di gestione e ceo di Ubi, ndr), che hanno ben guidato la banca in un periodo non facile, fattore che rappresenta una garanzia fondamentale per il futuro".
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