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01 Aprile 2016 - 16:02
Oltre il 78% degli ospedali italiani sono sprovvisti di spazi di assistenza per le persone con disabilità; in due strutture su tre manca un percorso prioritario. Sono alcuni dei risultati di un'indagine nazionale sui percorsi ospedalieri per le persone con disabilità realizzata dalla onlus Spes contra spem in collaborazione, fra gli altri, con l'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. L'indagine - presentata oggi all'Istituto superiore di sanità - mette in evidenza la diffusa presenza di 'barriere sanitarie' per i disabili che si rivolgono ai nosocomi per prestazioni varie. E il divario fra nord e sud del paese è significativa; ad esempio, per le persone con disabilità cognitiva sono previsti percorsi sanitari nel 29% degli ambulatori e dei reparti del Nord Italia contro il 6,5% di quelli del Sud.
In Italia le persone disabili si recano in ospedale il doppio delle volte rispetto a quelle senza disabilità, ma i nosocomi italiani, tranne iniziative isolate, ancora non prevedono percorsi di cura personalizzati. Il principale obiettivo dell'indagine - osservano ancora i ricercatori - la prima in Italia (campione di 814 le strutture ospedaliere coinvolte tra gennaio e settembre 2014), che prende le mosse dalla "Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità in Ospedale", è sensibilizzare la politica sui disagi che vivono le persone con disabilità durante un ricovero o il ricorso ad un pronto soccorso o ad un esame invasivo. Secondo l'Oms, le persone con disabilità hanno il doppio delle possibilità di trovare operatori non preparati e strutture inadeguate rispetto alle persone senza disabilità ed è tre volte più alta la probabilità che venga loro negato l'accesso a cure sanitarie.
Dall'indagine emerge anche che solo il 16,8% delle strutture ha un punto unico di accoglienza per le persone con disabilità.
Il punto unico di accoglienza è presente nel 20,9% delle strutture del Nord, mentre tale quota non raggiunge il 13% degli ospedali del Centro-Sud ed Isole. Nessuna struttura ha mappe a rilievo per persone non vedenti, mentre solo il 10,6% è dotato di percorsi tattili. I percorsi tattili sono assenti negli ospedali monitorati nelle regioni del Mezzogiorno, mentre sono presenti in circa il 13% di quelli del Centro-Nord. I display luminosi per le persone con deficit uditivo. Sono presenti nel 57,8% degli ospedali. La percentuale scende al 45,2% in quelli del Mezzogiorno. Inoltre, solo il 12,4% dei Pronto Soccorso - nessuno nell'Italia Meridionale - ha locali o percorsi adatti per visitare pazienti con disabilità intellettiva. La percentuale sale, invece, se consideriamo gli ambulatori e i reparti: qui i percorsi clinico assistenziali e locali dedicati per visitare e assistere persone con disabilità intellettiva/cognitiva sono presenti nel 21,7% delle strutture che hanno risposto all'indagine. Anche in questo caso si evidenzia una forte forbice nord sud (29% contro 6.5%).
Migliora, invece, la situazione per quanto riguarda la presenza della figura del case manager (prevista nel 61,5% delle strutture); e la grandissima maggioranza degli ospedali (95,7%) ha risposto di consentire la permanenza, oltre l'orario previsto per le visite, del caregiver della persona con disabilità.
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