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27 Gennaio 2016 - 10:03
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Nella giornata che ha visto la rabbia dei tassisti contro Uber sfociare in manifestazioni violente a Parigi sono scesi in piazza anche gli autisti delle auto bianche italiane: nessuna violenza o interruzione di servizio ma solo un messaggio mandato al Parlamento dove sono in discussione diversi emendamenti al Ddl Concorrenza che aprirebbero il mercato alla multinazionale americana.
Centinaia di tassisti con sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Federtaxi Cisal e Ati, sono scesi in piazza a Roma, Milano, Torino, Napoli e Firenze per chiedere il ritiro di questi emendamenti e una regolamentazione del servizio pubblico che passi da un tavolo condiviso dalle parti. "Quella di oggi è stata solo una testimonianza - spiega il coordinatore nazionale di Unica Cgil Taxi, Nicola Di Giacobbe - per chiedere al Senato di fermarsi sugli emendamenti e al governo di aprire un tavolo per discutere della legalità e del miglioramento del servizio, in caso contrario siamo pronti a proclamare lo sciopero nazionale. Uber però deve essere messo fuori legge perché usa autorizzazioni sbagliate e lucra sul lavoro, con la deregolamentazione le prime vittime sono gli utenti". I tassisti, che hanno ricevuto l'appoggio di Maurizio Gasparri e del candidato sindaco di Roma Stefano Fassina, ricordano infatti che il servizio pubblico prevede obblighi precisi come lo stazionamento in luogo pubblico, le corse periferiche e i turni, regole che invece non valgono per i servizi privati. Sui fatti di Parigi Di Giacobbe spiega che "sono cose che potrebbero succedere anche qui ma se lavoriamo bene insieme si può evitare". Chi non ha preso parte alla manifestazione di oggi, pur condividendone le ragioni, è Loreno Bittarelli, presidente di Uritaxi: "Prima cerchiamo il dialogo, siamo stati alla Camera e al Senato nei gironi scorsi e abbiamo visto che sono sensibili, molti emendamenti sono già stati ritirati e sono moderatamente ottimista che verranno ritirati anche gli altri, va fatta capire al differenza tra trasporto pubblico con le sue regole e obblighi e quello privato che è solo lucro. Noi dobbiamo essere disponibili a migliorare continuamente il servizio".
I rappresentanti dei tassisti sono stati anche ricevuti dal presidente della Commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, dove sono in discussione gli emendamenti. Mucchetti ha spiegato come "una riforma del servizio pubblico un vero approfondimento con tutte le parti in causa" e "ha preso atto volentieri della disponibilità delle rappresentanze dei taxisti a concordare con i comuni il miglioramento del servizio, anche adeguando, se del caso, turni di servizio e numero delle licenze, una disponibilità che costituisce una svolta rispetto alle chiusure di qualche anno fa".
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