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10 Novembre 2015 - 19:29
Latte
Arriva al quarto giorno e sbarca davanti ai supermercati la 'guerra del latte' promossa da Coldiretti per protestare contro "la manciata di centesimi" riconosciuta ai produttori di latte. L'organizzazione agricola mantiene il presidio allo stabilimento di Ospitaletto Lodigiano della multinazionale Lactalis - che intanto annuncia di aver cessato il totale ritiro del latte dalle stalle (ieri era parziale, ndr) a fronte del protrarsi del blocco - e passa all'incontro diretto con i consumatori ricevendo appoggio da Codacons, Federconsumatori e Adusbef. Secondo Coldiretti, che domani porterà la sua protesta nei supermercati di altre città, gli allevatori italiani hanno perso in un anno oltre 550 milioni di euro perché il latte viene pagato al di sotto dei costi di produzione, con una riduzione dei compensi di oltre il 20 per cento rispetto allo scorso anno e su valori inferiori a quelli di venti anni fa. Tutto ciò a fronte a fronte di un prezzo che quadruplica nel passaggio dalla stalla allo scaffale. Mentre la mancanza di etichetta obbligatoria sulla provenienza del latte favorisce lo sbarco in tavola di prodotti di dubbia qualità provenienti dall'estero, soprattutto dall'Est Europa. Alle frontiere italiane - sottolinea Coldiretti - passano ogni giorno 3,5 milioni di litri di latte sterile, ma anche concentrati, cagliate, semilavorati e polveri che diventano mozzarelle, formaggi o latte italiani, all'insaputa dei consumatori. Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri. Intanto prosegue l'impegno del ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per trovare un punto d'incontro sul prezzo del latte tra le parti interessate. Oggi il ministro ha incontrato a Milano la giunta di Assolatte e domani vedrà, presso il ministero, i rappresentati della grande distribuzione.
Giovedì si terrà il tavolo tra produttori e industriali. In vista di questo tavolo, osserva il ministero delle politiche agricole, "nelle prossime ore saranno approfondite condizioni e proposte utili per raggiungere un'intesa a supporto dell'intera filiera in ragione del particolare momento che sta attraversando. Per questo rimane fondamentale anche nelle prossime ore la ricostruzione un clima di dialogo e collaborazione tra tutte le parti".
Confagricoltura, l'associazione datoriale agricola che aveva organizzato alcuni presidi di protesta, aderisce all'appello del ministro e dichiara "un momento di tregua, attendendo fiduciosi il 'Tavolo latte' di giovedì". "In queste ore abbiamo lavorato per il collocamento del latte che non è stato ritirato dall'industria - rimarca il presidente Mario Guidi - Sono rimasti nelle stalle 17 mila quintali di latte al giorno, circa 14 mila in Lombardia e 3000 in Piemonte. Non era mai accaduto che, in occasione di una manifestazione di protesta, gli impianti industriali venissero fermati e che non si provvedesse al ritiro del latte. Per questo abbiamo chiesto la solidarietà delle cooperative per fronteggiare l'emergenza. Dei 17 mila quintali, due terzi sono stati ricollocati".
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