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10 Ottobre 2015 - 11:24
Corteo (foto archivio)
Gli studenti, medi e universitari, sono tornati in piazza oggi in decine di città per la prima mobilitazione ufficiale del nuovo anno scolastico. Stavolta nel mirino oltre alla legge 107 (la Buona scuola) c'è anche il nuovo Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) che ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio universitarie.
Le associazioni studentesche che hanno promosso la protesta (Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link-Coordinamento Universitario) parlano di 50.000/60.000 ragazzi complessivamente coinvolti nei vari cortei. "Mi pare che le proteste non siano state oceaniche. Mi sembra che i temi e gli slogan siano sempre quelli, e mi auguro si vada oltre" ha commentato da Berlino il ministro Giannini assicurando che tutto il lavoro fatto sulla scuola "è orientato a migliorare la qualità dell'insegnamento".
A Roma la protesta è cominciata con un blitz notturno itinerante davanti a Montecitorio e al Miur dove stamani gli universitari, hanno dato vita a un simbolico presidio srotolando uno striscione con la scritta "senza le borse facciamo le valigie" circondati da trolley di cartone.
"Siamo in piazza - ha spiegato Riccardo Laterza, portavoce della Rete della Conoscenza - contro le politiche del Governo, per rivendicare l'istruzione gratuita, scuole e università di tutti e per tutti, per una nuova idea di diritto allo studio e contro la situazione incresciosa che ha escluso migliaia di studenti dalle borse di studio a causa della riforma dell'Isee".
A questo proposito una delegazione di studenti è stata ricevuta oggi dai collaboratori del sottosegretario Faraone per un confronto durante il quale, secondo quanto ha riferito Jacopo Dionisio, coordinatore nazionale dell'Udu - è emersa l'ipotesi di interventi in legge di stabilità per aumentare i fondi per il diritto allo studio già da quest'anno.
A Torino, dove tre cortei hanno attraversato il centro cittadino, un gruppo di studenti ha occupato il gasometro Italgas in segno di protesta contro il caro affitti e la "speculazione edilizia" su quell'area.
A Milano, oltre un migliaio di persone tra studenti e militanti dei centri sociali, ha manifestato contro la "Buona scuola"; imbrattate le scale e la facciata della sede di Unicredit in piazza Cordusio.
Uova e vernice rossa sono stati lanciati durante il corteo degli studenti a Napoli mentre a Bari circa 2.000 ragazzi hanno urlato slogan contro "lo strapotere dei presidi e l'influenza dei privati.
"Riprendiamoci la scuola. Noi non ci fermiamo": un lungo striscione con questa scritta ha aperto il corteo dei licei romani; una manifestazione di circa 3.000 studenti che hanno ricevuto i complimenti del Questore di Roma per aver mantenuto gli impegni assunti "consentendo così di ridurre al minimo i disagi per la cittadinanza".
Manifestazioni a cortei anche a Firenze, Livorno, Bologna dove davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico provinciale sono state affisse immagini di scuole degradate e aule fatiscenti.
"Ragazzi pensate con la vostra testa, c'è in gioco il vostro futuro. Non cedete a facili slogan di qualche nostalgico del 68', a qualche 'cattivo maestro' che con parole d'ordine false aizza la vostra protesta, a rimetterci siete solo voi stessi e il sistema scolastico di cui siete la parte fondamentale" ha ammonito il sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi. Ma gli studenti hanno già annunciato l'intenzione di fare diversi bis: "continueremo a mobilitarci in tutta Italia a partire da oggi fino al 17 Ottobre".
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