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27 Agosto 2015 - 18:52
Rosy Bindi
La vicenda di Mafia Capitale esige di ripensare radicalmente normativa sullo scioglimento per mafia degli enti locali, una legge tarata su comuni di piccole dimensioni, che appare inadeguata a fronteggiare casi più complessi come già era emerso con Reggio Calabria. Proprio alla luce di queste difficoltà mi auguro che il governo, anche approfittando del ddl in discussione al Senato, proceda ad una incisiva modifica della legge sullo scioglimento per mafia degli enti locali". Così il presidente dell'Antimafia Rosy Bindi.
"Le decisioni del governo su Roma vanno nella direzione giusta, considerando l'attuale quadro normativo. Ora si tratterà di capire bene come si svilupperà in concreto l'azione di risanamento dell'amministrazione e la collaborazione tra il prefetto e la Giunta comunale": così il presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi sulle decisioni prese oggi dal Governo per la capitale. "Il quadro di gravissime criticità che avevamo riscontrato in Commissione Antimafia, confermato anche oggi dal ministro Alfano, - osserva il presidente dell'Antimafia - richiede un intervento di risanamento ad ampio raggio in grado di bonificare la complessa macchina politica e amministrativa della capitale. Non sarebbe bastato sciogliere il municipio di Ostia e rimuovere alcuni dirigenti comunali, era necessario prevedere come avevamo proposto e come in parte ha fatto il governo, una sorta di terza via, una fase di tutoraggio che senza azzerare le responsabilità della politica affianchi la giunta nell'individuare tutte le zone d'ombra e i settori a rischio e assuma le iniziative necessaria a ripristinare un quadro certo di legalità e la fiducia dei cittadini". Per Bindi, la normativa sullo scioglimento per mafia degli enti locali, è una legge tarata su comuni di piccole dimensioni, "che appare inadeguata a fronteggiare casi più complessi come già era emerso con Reggio Calabria, comune tra l'altro più piccolo del municipio di Ostia che oggi è stato commissariato".
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