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18 Agosto 2015 - 16:51
Gian Luca Galletti
Non solo "mai più condoni edilizi" ma "dobbiamo abbattere le costruzioni edificate nelle aree a più a rischio". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti spiegando che che "per gli interventi sul dissesto idrogeologico abbiamo semplificato molto il sistema e lo abbiamo legalizzato grazie ai controlli dell'autorità anticorruzione".
Intervenendo a 'Unomattina', il ministro ha ricordato che "i protocolli d'intesa siglati con i sindacati consentono di tenere aperti più a lungo i cantieri" e che "in questi primi 8 mesi del 2015 abbiamo aperto più di 800 cantieri e speso più di un miliardo di fondi stanziati in passato e che non venivano spesi per difficoltà burocratiche".
Il piano pluriennale "che abbiamo varato - ha proseguito Galletti - prevede interventi nelle zone più a rischio come le grandi città dove attraverso un piano stralcio centinaia di cantieri verranno aperti da qui alla fine dell'anno tra Genova, Milano e Bologna e in altre aree urbane a rischio".
Galletti ha rilevato che "paghiamo due errori: la scarsa manutenzione del territorio e le città che hanno costruito male e dove non si poteva. E' chiaro che se costruisci nell'alveo dei fiumi non c'è nessun intervento possibile. Quindi mai più condoni edilizi e dobbiamo abbattere le costruzioni edificate nelle aree a più a rischio. Per il futuro, abbiamo stabilito delle linee guida contro il dissesto per avere interventi omogenei da operare sul territorio. Le risorse non mancano.
L'importante è che i presidenti di Regione riescano a portare avanti le progettazioni. Noi finanzieremo solo progetti pronti a partire perché abbiamo bisogno di spendere risorse e non solo impegnarle per non ripetere errori del passato" ha concluso Galletti.
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