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ROMA. Ferragosto di lavoro per il Ministero della Salute

ROMA. Ferragosto di lavoro per il Ministero della Salute

ministero della salute

Sarà un Ferragosto tutt'altro che dedicato al riposo quello del ministero della Salute, alle prese con diversi dossier da presentare subito alla ripresa dell'attività parlamentare. In autunno devono arrivare le norme che recepiscono le indicazioni sull'appropriatezza delle prescrizioni contenute nel Dl Enti Locali, ma anche quelle contro la medicina difensiva e i decreti che attuano la parte della riforma Madia che riguarda la sanità. "La nostra volontà - ha affermato il ministro durante l'ultima conferenza stampa prima della pausa - è di far camminare insieme alle misure dell'appropriatezza anche le norme su medicina difensiva, e questo entro la prossima Legge di stabilità". Per quanto riguarda le prime il ministero sta lavorando alla definizione dei 'criteri di erogabilità', dei parametri cioè che rendono prescrivibile un test diagnostico a carico del Servizio Sanitario Nazionale, che sarà obbligatorio seguire da parte del medico che dovrà motivare eventuali deroghe. Ci saranno inoltre dei criteri di appropriatezza definiti dal ministero per molte prestazioni, che non saranno però vincolanti. In questo settore sono 180 i test sotto la lente su oltre 1700 prestazioni erogate dal Ssn, divisi in sette aree, dalla genetica all'odontoiatria, all'allergologia, alle prestazioni di laboratorio, alle dialisi, alla medicina nucleare e alle Tac e Risonanze Magnetiche, il settore dove secondo diversi esperti si annidano le maggiori sacche di inappropriatezza. Di pari passo con queste misure, secondo la volontà del ministro, dovrebbero procedere quelle contro la medicina difensiva, l'eccesso di analisi e prestazioni dovuto alla volontà di difendersi da eventuali cause legali da parte del paziente, un fenomeno che spreca secondo alcune ricerche oltre dieci miliardi di euro l'anno. Qui sul disegno di legge messo a punto dalla Commissione Affari Sociali della Camera dovrebbero innestarsi le indicazioni della cosiddetta 'Commissione Alpa', istituita da Lorenzin. Il ministro pensa a misure sulla responsabilità civile del medico, con la prescrizione che scenderebbe a 5 anni e con l'inversione dell'onere della prova, e su quella penale, con l'introduzione di un reato specifico di omicidio colposo e lesioni per gli operatori sanitari. Altri cambiamenti sarebbero introdotti nell'obbligo assicurativo, nella conciliazione, che verrebbe resa obbligatoria, e nella gestione del rischio clinico. Ad affollare gli uffici tecnici del ministero ci sono anche però le norme sulle nomine di direttori sanitari e amministrativi della Asl contenute nella riforma Madia, che prevedono fra le altre cose l'istituzione di un albo centrale da cui scegliere i candidati. "Mi sono impegnata - ha spiegato Lorenzin - a emanare i decreti attuativi entro la fine di settembre, in modo che si possa procedere concretamente". Oltre a questi impegni 'immediati' sono molti i dossier ancora in sospeso sul tavolo del ministero, spesso in attesa di delibere e atti delle Regioni o di altri ministeri. Si va dalla riforma dell'Iss all'applicazione dei nuovi Lea.

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