A quattro giorni dall'autobomba vicino al consolato italiano al Cairo, Matteo Renzi sceglie un luogo ed un gesto simbolico, nella sua visita-lampo in Kenia, per schierare l'Italia nella guerra al terrorismo: piantare un alberello nell'università di Nairobi ancora scossa per la strage che ad aprile scorso uccise 150 studenti nell'ateneo di Garissa a 500 chilometri dalla capitale keniota. "Attaccano le nostre università, i musei perché sanno dove è il nostro potere. Ma noi non permetteremo mai al terrorismo di averla vinta", assicura il premier che anche qui, come ad Addis Abeba, considera il rilancio della cooperazione italiana come chiave per affrontare alla radice problemi come il terrorismo e l'immigrazione. Se in Italia il presidente del consiglio dice di vedere ancora un'eccessiva "tendenza ad autocommiserarsi", dal viaggio in Etiopia e Kenia trae conferma che all'estero "l'Italia è considerata un grande punto di riferimento". A Nairobi l'italiana Cmc ha ottenuto, grazie ad un finanziamento Sace-Intesa San Paolo e Bnp Paribas, l'appalto dal governo keniota per la diga di Itare e Renzi, come ieri dopo la visita alla diga Salini-Impregilo, esalta l'eccellenza italiana. D'altra parte, osserva commentando i dati dell'Istat sull'abbassamento dell'indice di povertà, "l'Italia ha svoltato ma ancora troppo poco". "Non si può stappare la bottiglia per uno 0,1 per cento di crescita, c'è ancora da fare" ma per il premier la strada imboccata è quella giusta. Certo, la via in Europa per superare l'austerità è ancora lunga ed il presidente del consiglio, rispondendo ad una domanda degli studenti di Nairobi, spiega che per la Grecia bisogna "trovare una soluzione, salvarla, ma poi il problema è che tipo di Ue vuoi per il futuro". E al futuro e alla capacità di credere in sé stessi Renzi sprona gli universitari nella sua public lecture durante la quale, in 50 minuti, fa anche una piccola lezione di rottamazione generazionale: "E' necessario investire nelle nuove generazioni contro le vecchie. Voi siete i nuovi leader, non so se avrete successo ma dovete essere leader delle idee. Diventate leader, non solo follower, solo così potete lasciare il vostro paese in condizioni migliori". L'importanza della conoscenza è nella lotta al terrorismo, secondo il primo ministro italiano, fondamentale come il fronte comune dei paesi che combattono l'estremismo. E la consapevolezza che "l'attacco alla vostra università non è solo un messaggio per voi ed i vostri amici ma per ogni cittadino del mondo". "Quando un'università come la vostra, un museo come il Bardo o una piccola scuola in Pakistan - spiega Renzi in visita ad un paese che con l'avanzare delle milizie di Boko Haram vive in un perenne stato di allerta di attacchi terroristici - sono attaccati, è attaccato, ognuno di noi. Se c'è qualcuno che investe sulla paura bisogna rispondere con coraggio". E l'albero, piantato nel giardino dell'università keniota, simboleggia la sfida comune perché, conclude il premier, "come ha detto la prima premio nobel keniota, che ha studiato qui, educazione è piantare il rispetto negli uomini e per gli uomini".
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