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ROMA. Immigrati: situazione esplosiva alla frontiera

Da Milano a Roma a Ventimiglia: misure per alleggerire l'assedio dei migranti bloccati dal 'tappo' alle frontiere messo dai Paesi europei. Anche il premier Matteo Renzi si muove: nei prossimi giorni vedrà i colleghi David Cameron (Inghilterra) e Francois Hollande (Francia) ed anche le Regioni in vista del Consiglio europeo del 25-26 giugno che ha all'ordine del giorno il piano di Bruxelles sui ricollocamenti dei richiedenti asilo. Mentre il Viminale sottolinea che "i migranti non possono lasciare l'Italia, le norme non lo permettono". E, sul fronte sanitario, il ministero della Salute registra casi di scabbia nel 10% dei profughi sbarcati quest'anno, nonchè un peggioramento delle condizioni sanitarie dei profughi rispetto a quando c'era Mare Nostrum.   SGOMBERATA STAZIONE MILANO, TENDOPOLI A ROMA - Dopo il caos degli ultimi giorni decisi oggi interventi per sistemare i profughi accalcati nelle stazioni di Roma e Milano. Alla stazione Centrale, nella notte sono stati chiusi i due grandi mezzanini centrali che li ospitavano. I profughi si sono quindi ammassati all'esterno. Il prefetto Francesco Paolo Tronca ha annunciato una "soluzione ponte": fino a mercoledì ci saranno a disposizione due locali all'interno della stazione con la funzione di 'smistamento'. Da mercoledì sarà tutto trasferito a un locale attiguo, in attesa della messa a posto "entro qualche settimana" dell'ex dopolavoro ferroviario. Soluzione d'emergenza anche a Roma, dove accanto alla stazione Tiburtina verrà allestita una tendopoli da 150 posti, con letti, cucine da campo e bagni chimici per accogliere i migranti accampati.   VIA MIGRANTI DA FRONTIERA VENTIMIGLIA - Altro punto di raccolta degli stranieri sbarcati è Ventimiglia, dove la Francia ha chiuso la frontiera. Le forze dell'ordine hanno sgomberato i circa 30 migranti che stazionavano da due giorni su alcune aiuole nei pressi della frontiera. Meno numerosi rispetti ai giorni precedenti perchè potrebbero avere trovato transiti alternativi per il passaggio in Francia lungo la dorsale alpina. Proteste e annunci di scioperi della fame durante le operazioni. Nell'ultima settimana oltre mille migranti illegali sono stati rimandati in Italia dalla Francia.   VIMINALE, PROFUGHI NON POSSONO LASCIARE ITALIA - Dal Viminale si fa presente che le strutture allestite a Roma e Milano sono "soluzioni temporanee, non si può certo immaginare di costruire centri di accoglienza vicino alle stazioni, anche perchè gli immigrati, in base al regolamento di Dublino, non possono andare via dall'Italia, devono rimanere nel Paese di primo approdo". In tanti vogliono raggiungere altri Paesi europei dove hanno parenti ed appoggi. Tuttavia, ricordano al ministero, "queste persone non hanno diritto a lasciare l'Italia, in base alle normative vigenti e dunque non si devono alimentare false speranze". Il problema è che i profughi smistati nelle varie strutture di accoglienza non possono essere costretti con la forza a rimanervi e quindi molti lasciano i centri per provare a raggiungere le stazioni da dove poi proseguire verso le destinazioni preferite. In questa fase di blocchi alla frontiera da parte della Francia e di altri Paesi si crea così un "tappo" con il conseguente caos registrato a Roma, Milano e Ventimiglia.   RENZI CERCA INTESA CON REGIONI - La strategia perseguita dal Governo è sempre quella di arrivare ad una distribuzione equilibrata dei                 migranti - ne sono arrivati quasi 60mila quest'anno - su tutto il territorio nazionale; rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione. Mercoledì prossimo è in programma un incontro tra il ministro dell'Interno, Angelino Alfano e le Regioni. Le amministrazioni leghiste, ma non solo quelle, sono sul piede di guerra e non sarà facile trovare una soluzione condivisa. Ma anche Renzi vedrà i governatori a Palazzo Chigi prima del vertice europeo di fine mese.   GRILLO, ITALIA BIVACCO PERMANENTE - Continuano, intanto le polemiche politiche. Per l'atteggiamento di chiusura dei Paesi europei, attacca Beppe Grillo, "Italia diventa un bivacco permanente di sfollati nelle stazioni e ai confini con gli altri Stati". Il presidente della Lombardia Roberto Maroni, nota che "un problema c'è e basta andare in giro per le città, nelle stazioni, alla Centrale a Milano, per rendersene conto, per questo ho invitato il Governo a risolverlo". Renato Brunetta (Fi) definisce il caso di Ventimiglia "una polveriera che rischia di esploderci in mano, causando danni incalcolabili. L'immobilismo e il pressapochismo del governo sono miopi e preoccupanti. Renzi batta un colpo".    

Nel 2015 casi di scabbia in 10% arrivi

Crescono i casi di scabbia tra gli immigrati in arrivo sul territorio italiano, 4700 scabbiosi individuati sui 46mila sottoposti a controlli sanitari dai medici frontalieri nel 2015, ma si tratta di una patologia dermatologica ''non grave, per la quale c'è una terapia che consiste in un trattamento una tantum con farmaci o pomate a basso costo, e non si tratta di una epidemia''. Parola del direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute Ranieri Guerra che, in conferenza stampa nella sede di Lungotevere Ripa, ha tuttavia sottolineato ''il generale peggioramento, rispetto allo scorso anno, delle condizioni sanitarie dei migranti in arrivo. Risultano più 'pestati', al punto che crescono le ospedalizzazioni per stati febbrili, le polmoniti, i traumi, gli interventi pediatrici, e sono già 323 le gravidanze                 registrate dall'inizio dell'anno''. La scabbia, ha osservato Guerra, ''non è bella da vedere, ma è una patologia banale, con un acaro che crea prurito, e chi si gratta finisce per infettarsi con altri batteri, tantopiù in mancanza di acqua e condizioni igieniche sufficienti. Ma si guarisce con un trattamento singolo, che solo nei casi più manifesti va ripetuto per debellare definitivamente una patologia che è frutto di trasferimenti ammassati e di massicci arrivi. Finché i migranti sono nei campi di assistenza - ha sottolineato - la terapia contro la scabbia viene data, il problema può sorgere nella continuità assistenziali. Nelle stazioni andrebbe richiesto l'intervento delle strutture sanitarie territoriali''. In generale, ha aggiunto il direttore generale del ministero della Salute, ''con la fine di Mare Nostrum qualcosa si è inceppato nei controlli a bordo nave e sono al contempo peggiorate le condizioni sanitarie dei profughi in arrivo, 200 mila individui quelli sottoposti a check sanitario nel 2014 e nel primo semestre 2015. Di questi 75% sono uomini, 13% donne, e 12% i minori non accompagnati'' ha precisato Guerra. La sorveglianza dei medici ai confini, sia nei porti che a terra, ''permette di isolare le patologie più gravi e si può dire che lo sforzo dei 30 medici frontalieri che da soli presidiano alla sorveglianza sanitaria in tutti i porti siciliani è stato un successo. Nessun tipo di focolaio epidemico si è infatti verificato nella popolazione in generale. E questo è l'evidenza - ha concluso - di nessun tipo di rischio epidemico. Ma ben venga la richiesta espressa ieri dal ministro Lorenzin per potenziare con 60 medici i nostri uffici periferici''.
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