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22 Maggio 2015 - 11:25
rifiuti elettrici
Batterie e rifiuti elettrici, ma anche gomme usate di auto e pannelli fotovoltaici non più buoni.
Questa la 'spazzatura' che entra nel bilancio della rete Cobat, il Consorzio che offre servizi per la raccolta e il trattamento di prodotti giunti a fine vita e che guarda anche al riciclo dei rifiuti del futuro con degli studi sperimentali avviati con il Cnr.
Dal rapporto 2014 su sostenibilità, innovazione e ricerca emerge che Cobat gestisce più della metà delle batterie vendute in Italia, oltre 7,5 milioni di chili di Raee (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Il Consorzio si occupa di quasi il 55% dell'immesso al consumo degli accumulatori industriali e per veicoli e di quasi il 30% delle pile e degli accumulatori portatili. Nel 2014 la raccolta di accumulatori al piombo esausti è arrivata a 127,5 milioni di kg.
Crescono di più Toscana (più 29,7%), Campania (più 28,3%) e Abruzzo (più 24,2%). Si registra una crescita del 211% nella raccolta dei moduli fotovoltaici: sono triplicati i quantitativi passando da 22.500 kg del 2013 a 70.000 kg del 2014. Il quantitativo gestito di Pfu (Pneumatici fuori uso) è stato di 7 mila kg. La rete del Consorzio è costituta da 90 punti e 17 impianti di trattamento e riciclo; sono oltre 700 i produttori e importatori che si sono affidati a Cobat per un immesso al consumo che supera le 160 mila tonnellate di rifiuti. Tra le scelte verdi, quella del personale di utilizzare sempre di più il treno, cosa che ha permesso di abbattere del 6% rispetto al 2013 le emissioni di gas serra. Emissioni tagliate anche grazie alla diminuzione dei km percorsi. La sfida è però guardare a come gestire i rifiuti del futuro: e infatti tra le iniziative del Consorzio c'è l'avvio nel 2014 di uno studio di fattibilità con l'Istituto di chimica dei composti organometallici del Cnr per sperimentare una tecnologia per il trattamento degli accumulatori al litio esausti e il recupero dei loro componenti metallici.
''Il risultato è una gestione efficiente e sostenibile sia da un punto di vista economico che ambientale - dichiara Giancarlo Morandi, presidente Cobat - ma lo sguardo è rivolto al futuro''.
Per il presidente della commissione Ambiente alla Camera Ermete Realacci ''oltre che all'ambiente la corretta gestione del ciclo dei rifiuti fa bene a intere filiere produttive. Un'economia che guarda al futuro ed è competitiva proprio perché scommette sull'innovazione''.
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