BOLOGNA. Sicurezza: più di 2.000 'sbirri pikkiati' nel 2014
16 Febbraio 2015 - 16:25
Sono state 2.266, lo scorso anno, le aggressioni nei confronti di poliziotti, carabinieri, agenti di polizia municipale, operatori delle altre forze di polizia e pubblici ufficiali durante i soli controlli su strada, escludendo quindi la gestione dell'ordine pubblico. Sono i dati dell'Osservatorio 'Sbirri pikkiati' dell'Asaps, l'Associazione sostenitori della Polstrada. Nel 2013 gli episodi segnalati erano stati 2.286, nel 2012 si era arrivati al numero record di 2.290. "Ogni 4 ore almeno un operatore di polizia finisce in ospedale, spesso con conseguenze invalidanti, fisiche e psicologiche, che lo accompagneranno per tutta la carriera", commenta il presidente dell'Asaps, Giordano Biserni. In 490 casi, il 21,6% del totale, l'aggressore ha fatto uso di armi proprie o improprie (bastoni, coltelli, cric, in molti casi la stessa vettura usata per investire). I più colpiti sono stati ancora una volta i Carabinieri, che da soli hanno totalizzato il 48,9% delle aggressioni (in tutto 1.107), contro il 49,7% del 2013 e il 51,7% dell'anno precedente. Seguono la Polizia di Stato con 754 episodi (33,3%), la Polizia locale con 248 (10,9%) e gli altri corpi con 210 (9,3%). In aumento il dato della Polizia locale (9,9% e 10,1% i precedenti di 2013 e 2012). LO scorso anno gli episodi avvenuti al Nord sono stati 970 (42,8%), al Centro 556 (24,5%), al Sud 740 (32,7%). Aumenta il numero di aggressori stranieri: lo scorso anno si sono resi responsabili di 947 eventi, il 41,8% del totale. Nel 2013 erano stati 897, il 39,2%, mentre nel 2012 si era toccata la punta record di 1.005 attacchi (43,9%). In 743 casi (32,8%) gli aggressori erano ubriachi o drogati (231 episodi per la sola droga), con una sostanziale stabilità sul 2013: 746 casi, 219 legati a sostanze stupefacenti. "Gli argini di contenimento della violenza, costituiti dalle forze di polizia, sono sempre più deboli e corrosi", rileva il presidente dell'Asaps, secondo cui "tutto questo avviene nell'indifferenza pressoché totale dell'opinione pubblica e della stessa politica. Posizione pericolosa e ingenua. Del dilagare della violenza contro le divise sulla strada dovrebbero invece preoccuparsi per primi i cittadini ancor più degli agenti e carabinieri - sostiene Biserni - Dopo l'argine ci sono loro come destinatari e vittime di una violenza sempre più tracotante o ormai di fatto impunita".
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