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29 Dicembre 2014 - 17:12
Gian Mario Spacca
C'è la "forte determinazione" delle Regioni a spingere il Governo a cambiare la Legge di stabilità, che non consente il riordino delle Province previsto dalla riforma Delrio. Lo hanno detto il presidente delle Marche Gian Mario Spacca e il vice Antonio Canzian, incontrando oggi in Regione una delegazione di dipendenti delle 5 Province marchigiane. Le Marche solleciteranno ''una presa di posizione chiara nei confronti del Governo nazionale già al Tavolo dei presidenti che si riunirà, a Roma, a metà del prossimo mese.
''Andranno chieste risorse adeguate a garantire i servizi essenziali e salvaguardare i dipendenti, a rischio di mobilità.
In caso di risposta negativa da parte del Governo, le Regioni dovranno attuare iniziative di protesta, senza escludere la possibilità di ricorrere alla Consulta per i profili di incostituzionalità ravvisabili nella Legge di stabilità licenziata dal Parlamento nazionale''.
La giunta regionale delle Marche, a sua volta, si impegna a presentare entro le prossime settimane la proposta di legge regionale di riordino per consentire all'Assemblea legislativa di approvarla entro gennaio 2015. Sono gli impegni assunti da Spacca e Canzian nell'incontro di oggi, che ha anticipato la riunione del Gruppo di lavoro (Regione, Anci e Upi Marche) che sta collaborando con l'Osservatorio regionale per il riordino delle Province, istituito in attuazione della Riforma Delrio.
Quella delle Province, secondo Spacca, "è una situazione molto preoccupante. Istituzioni e lavoratori devono cercare di convincere il Governo a modificare la Legge di stabilità, in quanto sconfessa la stessa riforma Delrio che assicurava le risorse per i servizi e per il personale. È necessario che i parlamentari marchigiani diano voce alle esigenze del territorio e si facciano carico di questi problemi". Il presidente ha poi ricordato che, dal 2009 al 2013, lo Stato ha tagliato trasferimenti del 12% sul budget dei ministeri, del 14% nei Comuni, del 27% nelle Province e del 38% in quello delle Regioni. "Le Marche hanno subito altri 230 milioni di tagli nel bilancio 2015 che si è potuto chiudere solo con le risorse europee, mentre la sanità è stata salvaguardata grazie alle premialità accumulate. Senza le risorse, le Marche, come le altre Regioni, non possono farsi carico della Riforma Delrio, con grave pregiudizio per i servizi alla collettività prima svolti dalle Province".
Il vicepresidente Canzian ha ricordato come le Marche siano "in prima linea per difendere i livelli occupazionali e tutelare i lavoratori delle Province, nell'ambito del confronto in corso tra Regioni e Governo nazionale. L'Osservatorio regionale ha validato la documentazione pervenuta relativamente alla mappatura delle funzioni e delle risorse collegate. Ha prodotto una bozza di documento ricognitivo delle funzioni fondamentali e di quelle oggetto di riordino che sono all'esame del gruppo di lavoro, che opera in modo costruttivo e collaborativo, in un contesto oggettivamente complesso, per individuare sostenibili percorsi di riforma, da codificare con la nuova legge regionale". Senza risorse, però, "è difficile prevedere una riorganizzazione che non sia fatta solo di tagli - ha concluso Spacca -. È necessaria una presa di posizione forte a livello nazionale, perché le prime a essere falcidiate sono proprio le Regioni, le quali devono confrontarsi anche con gli scenari di riordino che si stanno già elaborando e che incideranno sul loro futuro".
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