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20 Novembre 2014 - 14:52
L'oggetto del processo Eternit svoltosi ieri in Cassazione "era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte che ha dovuto, però, prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato", avvenuta nel 1986 con la chiusura degli stabilimenti. Così una nota della Cassazione.
In particolare, un comunicato dei supremi giudici - che si riporta integralmente - spiega che: "Con riferimento al processo Eternit, celebrato il 19 novembre 2014, la Corte di Cassazione precisa che oggetto del giudizio era esclusivamente l'esistenza o meno del disastro ambientale, la cui sussistenza è stata affermata dalla Corte, che ha dovuto, però, prendere atto dell'avvenuta prescrizione del reato essendosi l'evento consumato con la chiusura degli stabilimenti Eternit, avvenuta nel 1986, data dalla quale ha iniziato a decorrere il termine di prescrizione". "Non erano, quindi, oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e
patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata", conclude il comunicato firmato dal consigliere Raffaele Botta, responsabile dell'ufficio stampa.
Il processo Eternit svoltosi ieri in Cassazione si occupato solo del disastro ambientale, "non erano, quindi, oggetto del giudizio i singoli episodi di morti e patologie sopravvenute, dei quali la Corte non si è occupata".
Lo sottolinea una nota dell'ufficio stampa della Suprema Corte.
Bandiere a mezz'asta ad Alba, nel Cuneese, in segno di solidarietà con Casale Monferrato dopo la sentenza della Cassazione sul caso Eternit. "Ci sembra doveroso - spiegano il Sindaco di Alba Maurizio Marello e l'Assessore all'Ambiente Massimo Scavino - esprimere la nostra vicinanza e fattiva solidarietà. Oggi siamo tutti casalesi".
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