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ANDRATE. Al via il processo contro l'ex Sindaco Roffino

ANDRATE. Al via il processo contro l'ex Sindaco Roffino

L'ex Sindaco Giulio Roffino

Processo al via contro Giulio Roffino. L'ex Sindaco di Andrate è stato rinviato a giudizio con l'accusa di "falso in atti d'ufficio". La prima udienza è fissata per la prossima settimana davanti al giudice monocratico del Tribunale di Ivrea. Alla sbarra, insieme a lui, anche il tecnico comunale Federico Capone.

Agli atti della Procura c'è l'autorizzazione rilasciata nel 2014 ai titolari del ristorante "Mangia e Bevi" per la posa di un dehor. Secondo l'accusa i due ne avrebbero favorito l'apertura su di un appezzamento privato. Era stato infatti il legittimo proprietario (che dovrà essere sentito proprio la prossima settimana presso l'aula penale) a sporgere denuncia.

Il fatto aveva sollevato un polverone, lo scorso anno, anche perché, di lì a poco, si sarebbero tenute le nuove elezioni comunali. Roffino non s'è più presentato. In una lettera istituzionale inviata ai cittadini aveva spiegato le ragioni: "E' una imputazione così grave – ammetteva nella lettera datata 10 marzo 2014 – che in tempi diversi avrei rassegnato immediatamente le dimissioni. Mancando solo due mesi alle elezioni, non ritengo valga la pena di avviare una procedura di fatto inutile".

Ma c'è di più. "L'ipotesi è di fatto grave perchè - riconosceva lo stesso Roffino -, significa che non è stato commesso un semplice errore ma viene coscientemente favorito qualcuno ai danni di qualcun altro". Sosteneva addirittura che "a mio parere questo reato è uno dei più infamanti per un pubblico ufficiale". Verrebbe da chiedersi come mai, dopo tanto clamore, oggi che Roffino è un semplice cittadino continui ad aggirarsi tra gli uffici comunali e ad interessarsi così calorosamente alla vita amministrativa.

E c'è chi giura che quella lettera fosse soltanto uno specchietto per le allodole. Non foss'altro che allora padroneggiava il divieto di legge del terzo mandato consecutivo, abolito soltanto a ridosso dell'appuntamento con le urne dal Disegno di Legge Delrio che ha concesso in extremis la possibilità in deroga nei piccoli comuni, prendendo probabilmente in contropiede lo stesso ex primo cittadino andratese.

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