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14 Giugno 2015 - 11:28
Dito puntato contro la variante al Piano Regolatore Comunale. Nel mese di marzo un cittadino ha fatto pervenire delle osservazioni al progetto preliminare, approvato dal Consiglio Comunale nel novembre scorso. O, meglio, riapprovato, perché già l'iter suona parecchio insolito... Non foss'altro che il progetto era già passato con deliberazione dell11 aprile 2014, dando tempo fino al 3 luglio per la visione dei documenti e la
presentazione di eventuali osservazioni, termine che era stato poi prorogato fino al mese di agosto. Poi ch'era successo? Nel novembre successivo il nuovo consiglio comunale aveva deciso di annullare tutto. Asserendo che occorreva adeguarsi alle nuove disposizioni regionali in materia di urbanistica... Puzza di bruciato, se non altro perché non è sfuggito, a qualcuno, che all'approvazione avvenuta l'anno prima, ancora durante il mandato di Giulio Roffino, avessero partecipato anche due consiglieri direttamente interessati dalla variante, per la modifica della destinazione d'uso di alcuni terreni (l'allora Vicesindaco Gianfranco Rivetti e di Umberto Bertolino). La riapprovazione ha così risolto il conflitto d'interesse. Strana, tuttavia, l'assenza non giustificata del nuovo Sindaco Enrico Bovo. “Partecipando alla votazione, si è configurato un manifesto interesse personale che invalida l'intera deliberazione” scriveva il cittadino, già nelle osservazioni presentate nel 2014, e riproposte nel 2015, mettendo sull'altolà l'amministrazione in merito alla possibilità di eventuali ricorsi.. Sotto la lente d'ingrandimento delle osservazioni c'è la nuova viabilità nell'area di Salamia, oltre che all'ipotesi di raccordo con la strada di San Giacomo a monte dell'abitato. Secondo il cittadino questa ipotesi “non comporta visibili vantaggi di pubblica utilità”. Per diverse ragioni, anche di ordine economico e paesaggistico.
LE RAGIONI DELLA CONTRARIETA' ALLA VARIANTE
“L'ipotesi – scrive l'andratese contrariato - non decongestiona il traffico che affluisce all'area attrezzata né per coloro che provengono dal centro abitato né per coloro che provengono da San Giacomo né per l'afflusso in entrata o in uscita sul raccordo previsto con la strada a valle del centro abitato verso Nomaglio”.
Secondo: “il raccordo con la strada a valle del paese verso Nomaglio riconduce ad una nuova immissione dei veicoli verso il centro del paese e quindi verso la strettoia che costituisce il vero problema da risolvere per razionalizzare in modo efficace la complessiva viabilità Andratese”.
Terzo: “il parcheggio esistente, con la costruzione della nuova strada, verrebbe gravato dall'incrocio di traffico proveniente da tre zone distinte (centro paese, San Giacomo e strada nuova verso Nomaglio), si porrebbe peraltro anche un elevato rischio per l'incolumità dell'alto numero di pedoni”.
Quarto: “l'impatto paesaggistico della nuova tratta viaria non viene preso in considerazione ma sarebbe tutt'altro che trascurabile, va tenuto conto che le attrattive del paese risultano da sempre proprio la bellezza del paesaggio, oltre che lo splendido panorama che si apre sul Canavese, già abbastanza compromesso dall'eccessiva antropizzazione oltre che dalla presenza di tralicci e antenne di ogni tipo”.
Infine, “di fronte ad una spesa prevedibilmente molto elevata, non c'è nessuna dimostrazione del rapporto costo/benefici, e e di fronte ai problemi di bilancio che vengono quotidianamente lamentati dai comuni, non si capisce né come si farebbe poi fronte ai costi” che propone, invece, di pensare alla realizzazione di una circonvallazione che, “partendo a est del paese, si raccordi a monte e costituisca alternativa per il traffico dei veicoli provenienti da Chiaverano verso la strada di San Giacomo”, come soluzione alla strettoia “critica” posta nel centro dell'abitato.
“L'imbocco della circonvallazione – sottolinea il cittadino - si collocherebbe così in modo naturale sulla direttrice verso Croce Serra. Va tenuto conto che affluirebbe anche il traffico proveniente dalla strada provinciale di Sala Biellese nonché quello della provinciale per Donato, che costituisce l'alternativa naturale al tratto Settimo-Mongrando- Andrate, specie in caso di interruzione, come è più volte successo per danni alluvionali o per lavori ordinari e straordinari sulla viabilità. Non ultimo, questo raccordo favorirebbe il crescente traffico estivo costituto dall'afflusso dalla parte a monte del paese e proveniente dalla Panoramica Zegna”.
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