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Impiantistica sportiva: bisogna intraprendere una nuova strada

Impiantistica sportiva: bisogna intraprendere una nuova strada

Il campo da calcio della Cittadella dello Sport di Leinì

Inutile nascondersi dietro a un dito. La situazione degli impianti sportivi sul nostro territorio è allarmante. A differenza di altre regioni d’Italia all’avanguardia in questo settore, basti pensare alla Lombardia e al Veneto, c’è molto da fare e in fretta. Nel 2015 ci sarà il tanto atteso quanto discusso Expo, ma sarà anche l’anno di Torino Capitale Europea dello Sport. Presentarsi a quest’importante appuntamento internazionale con un bel biglietto da visita sarebbe importante, ma il tempo scarseggia e al momento le premesse sono tutt’altro che rosee. Basta guardarsi intorno, infatti, per rendersi conto di come le problematiche e le criticità non manchino di certo. In primis, è doveroso ottimizzare il livello di fruibilità degli impianti sportivi attraverso interventi di recupero, riqualificazione, valorizzazione e potenziamento. Dev’essere questo l’obiettivo comune principale da perseguire. Il progressivo invecchiamento del patrimonio impiantistico presuppone, di per sé, periodici interventi di manutenzione, ma non solo. E’ importante intervenire sulle modalità di gestione, migliorando via via le formule per attirare gli investimenti privati e, allo stesso tempo, mantenere adeguata l’offerta dei servizi. Con le tecnologie di oggi, c’è la possibilità di dare vita ad iniziative di recupero energetico del calore e di stipulare convenzioni con i gestori stessi delle reti energetiche, tuttavia bisogna avere il coraggio di puntare al futuro. Molti impianti presenti sul nostro territorio sono stati realizzati nel decennio ‘80-’90, con risorse provenienti prevalentemente da fondi pubblici (statali e regionali) e in parte da mutui (Cassa Depositi e Prestiti, Istituto per il Credito Sportivo). Oggi questa strada è poco percorribile, in virtù del drastico ridimensionamento dell’intervento pubblico (CONI, Ministeri, Regioni, Comuni), con una conseguente chiusura in passivo di quegli esercizi nei quali tale voce aveva un peso più consistente. Va intrapresa una nuova strada rivolta al futuro. Sta ai soggetti interessati capirlo per tempo e non ignorare un problema sperando che si risolva da solo.
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