Gabriele Rossetti è salito ancora una volta sul podio nello skeet. A Baku l’azzurro ha conquistato la medaglia d’argento ai Campionati Europei. L’oro di Rio 2016 ha lottato con tutte le sue forze per un titolo continentale che fortemente voleva anche per iniziare a pareggiare i conti con il papà Bruno, che di Europei ne ha vinti 4, due sparando per la Francia, anzi tre se consideriamo anche un titolo junior, e 2 per l’Italia. Gabriele ha tirato alla grande. I 122 piattelli centrati in qualificazione, rispetto al vento che è spirato nelle due giornate di gara, sono un risultato eccellente. Sulla sua strada però ha trovato Milos Slavicek, iridato junior a Maribor 2009, sempre molto lontano dalle finali dei grandi, ma che oggi ha incontrato la sua giornata di grazia. Il ventiquattrenne di Pardubice, cittadina a un centinaio di chilometri da Praga, un anno in meno del fuoriclasse italiano, dopo essere stato alla pari di Gabriele in qualificazione, sui 60 piattelli del Medals Match per l’oro e l’argento, lo ha di nuovo raggiunto sul 50 pari, per poi superarlo allo spareggio, 11-9. Gara lunga, difficile, combattutissima. Qualche rammarico? “Quando arrivi secondo – è il commento a caldo di Rossetti- una vena di tristezza e rabbia c’è sempre, anche se ora sono più contento perché ho sparato bene in condizioni veramente estreme, continuo ad essere il numero uno al mondo nella speciale classifica e poi, soprattutto, credo che ogni gara serva per migliorare in quella successiva. Tra un mese a Mosca ci sarà il Mondiale, spero di fare meglio là. So che non devo mollare mai, in questa gara, soprattutto oggi alla fine quanto a concentrazione e motivazione avrei potuto fare meglio. Io spero che il Milan, la mia squadra del cuore, possa lottare da quest’anno al vertice come sto facendo io da un paio d’anni. Stanco di vederlo lontano dalle posizioni di vertici”. Soddisfatto invece, il Ct Andrea Benelli: “Sì, i miei hanno fatto benissimo, abbiamo piazzato cinque finalisti, nove elementi su dodici della squadra hanno avuto un ottimo rendimento. Potevamo fare qualche cosina in più certamente, ma le condizioni di gara erano proibitive, va bene così”. Settimo alla fine Riccardo Filippelli, che sul 120 pari è stato battuto per 5-6 allo spareggio dal russo Alexander Zemlin. Non ha potuto difendere così il titolo conquistato lo scorso anno sulle pedane del Tav Concaverde di Lonato. Per l’Italia argento a squadre con 359/375, oro alla Russia (362), bronzo Svezia 357 mentre nella categoria Junior ha vinto il danese Johan Birklykke (119/125; 55/60) mentre l’argento è per Elia Sdruccioli (120; 53/60), 19 anni marchigiano di Ostra. Valerio Palmucci (117+2, 33/40), 20 anni di Fiano Romano, Campione del Mondo 2015 e Vice campione Europeo 2016, alla fine è quarto. Oro di squadra con il punteggio 352/375, 2° Danimarca (350), 3° Cipro (346).
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