Flavio Schiavino ha seguito la carriera di Pietro Arese sin dai primi passi nell’Atletica Settimese ma nell’ultima stagione il rapporto tra i due si è intensificato ulteriormente, dal momento che ha raccolto il testimone di Pierluigi Crisai diventatone il suo allenatore nella categoria Allievi. Quando Pietro ha strappato il pass per partecipare ai Campionati Europei Schiavino non ci ha pensato nemmeno un attimo e ha prenotato un biglietto aereo - andata e ritorno - con destinazione Tbilisi. “Non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di andare a vedere un ragazzo cresciuto nel nostro vivaio con indosso la maglia azzurra a rappresentare l’Italia in una manifestazione tanto prestigiosa come gli Europei”, commenta il tecnico, che venerdì è sbarcato in Georgia per assistere ed incitare da vicino il suo pupillo. “Una volta raggiunto l’impianto Pietro mi è venuto incontro tutto vestito d’azzurro, provocandomi una notevole emozione”, ricorda con piacere Schiavino, che poi prosegue: “Non c’è stato però tempo per rimanere a pensare che era già ora del riscaldamento per la prima batteria; i primi tre passavano direttamente in finale, compresi i sei migliori tempi tra le varie batterie. Il consiglio che ho dato a Pietro è stato di attaccare, perché se riusciva a ripetere la prestazione di Jesolo, che gli ha permesso di vincere il titolo italiano, aveva la garanzia di accedere alla finale”. La tensione aumenta a dismisura e la batteria ha finalmente inizio. “Gli atleti entrano in campo e lo sparo dello starter ci libera dalla paura della gara”, confessa Schiavino, che poi entra nel dettaglio della batteria dei 2000 siepi: “Pietro sta guardingo nelle prime posizioni, ma quando dopo trecento metri nessuno prende l’iniziativa parte deciso al comando. Con la sua iniziativa il gruppo inizia a sfilarsi fino a quando, all’ultimo giro, rimangono in quattro. All’accelerazione del belga rispondono gli altri, Pietro è un po’ sulle gambe ma reagisce e si presenta sul rettilineo finale al quarto posto. Sull’ultimo ostacolo il francese però inciampa, mentre Pietro arriva dalle retrovie come un fulmine, agguanta anche l’austriaco ed è secondo (fissando il cronometro in 6’01”03, ndr). La finale è raggiunta!”. Un’emozione indescrivibile, in particolare per lo stesso Schiavino e per Nerio Gainotti, i quali hanno voluto accompagnare Pietro in quella che fino ad ora è stata senza dubbio l’esperienza più importante della sua (breve) carriera e, più in generale, della sua vita. La giornata di sabato scorre via veloce nonostante una buona dose di tensione, ma il grande appuntamento con la storia è quello di domenica 17 luglio, giorno della finale europea Allievi. “Pietro arriva un po’ scarico in finale - ammette sincero Schiavino - e, complice anche un tasso tecnico decisamente più elevato rispetto alle batterie, non riesce ad essere protagonista. Taglia comunque il traguardo con un dodicesimo posto finale più che onorevole e soprattutto si congeda con una esperienza che di sicuro gli tornerà utile nelle prossime manifestazioni internazionali, che gli auguro lo attendano nei prossimi anni”.
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