Ennesima bella esperienza per la Compagnia Arcieri Varian Settimo, qualificatasi per i Campionati Italiani indoor 2015 di tiro con l’arco con i bravi Maurizio Marsotto e Lidia Sabina Pascaru, entrambi impegnati nella divisione arco olimpico. Alla 42a edizione della manifestazione tricolore, organizzata alla Fiera di Rimini nelle giornate di sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio, in una struttura lunga oltre 220 metri in cui sono stati allestiti 130 paglioni, lo spettacolo è da mozzafiato. Si tratta infatti dell’unica manifestazione in Europa con questi numeri importanti, da record. Nella mattinata di sabato il campo gara è preso d’assalto dagli arcieri delle divisioni arco compound e arco nudo, mentre nel pomeriggio c’è spazio per gli iscritti alla divisione arco olimpico, tra cui i due validi settimesi. Pascaru, nella classe ragazze Ragazzi femminile, parte bene: nelle prima parte della gara la settimese si posiziona al quarto posto in graduatoria, a pochissimi punti dalla prima classificata. Lidia sembra aver superato nel migliore dei modi l’emozione dovuta alla maestosità dell’ambiente riminese ed all’importanza della competizione e nel prosieguo della kermesse tricolore riesce a risalire fino a secondo posto, ma alla terzultima volee la situazione prende una piega improvvisa: una freccia scivola sullo zero ed è una distrazione che la fa piombare al quinto posto. Il tempo per recuperare terreno è molto poco, dato che mancano solo 6 frecce alla fine della gara, e quel maledetto zero non ci voleva proprio. Pur facendo bene le ultime due volee, infatti, la portacolori degli Arcieri Varian non riesce a migliorare ulteriormente la quinta piazza in classifica, con un punteggio di 524. Alla fine della gara Pascaru è delusa: il risultato ottenuto è al di sotto delle attese, è vero, ma in compenso Lidia ha vissuto un’altra esperienza fantastica, di cui dovrà fare tesoro per preparare la stagione estiva, in particolar modo i Campionati Italiani che si svolgeranno a Torino nel mese di settembre. Diversa è stata la gara di Marsotto: sicuro di una preparazione ottima alla spalle, il settimese sperava di entrare in gara con più facilità, ma già dalla prima manche si capisce che non è giornata. I 547 punti finali sono un punteggio che non premia il lavoro fatto, ma che va accettato. Lo sport è anche questo.
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