CASTELLAMONTE. Le tre terre canavesane: marchio e idea vincente
26 Giugno 2015 - 00:01
Da ormai otto anni signora incontrastata della Mostra della Ceramica, Nella Falletti, Assessore alla Cultura del Comune di Castellamonte, lavora di anno in anno alla preparazione della Rassegna. Chi la conosce sa bene che, come cala il sipario settembrino sull’edizione annuale, lei già pensa a quella che si aprirà l’estate successiva. Proprio questa visione di lungo periodo le ha consentito di pacificare le “anime” tempestose che si aggirano intorno alla Mostra: artisti e ceramisti locali che spesso si sentono un poco trascurati dai nomi prestigiosi giunti da tutta Italia ad esporre, ma al tempo stesso benvenuti perché garanzia di un evento proiettato in una dimensione non soltanto locale. Quest’anno la sfida era ancora più complicata, perché bisognava raccogliere suggestioni e opportunità dell’Expò: “sforare, raccogliere altro pubblico” ama dire l’Assessore Falletti che per questo obiettivo ha anticipato la Mostra a giugno e l’ha voluta in due edizioni fra giugno e settembre, in modo da poter accogliere i flussi turistici dell’Esposizione milanese. Inoltre, poiché da sempre crede all’integrazione territoriale, Nella ha promosso un’alleanza con due giovani Sindaci del canavese, come lei appassionati, dinamici, audaci nello sperimentare oltre il loro campanile. Così, in un pomeriggio nevoso di febbraio, è nato a Palazzo Antonelli di Castellamonte, nella sala riunioni del suo Assessorato il progetto “Tre terre canavesane”, con un nome buttato lì quasi sommessamente da una collaboratrice dell’Agenzia Publialfa 2 che aveva presentato un preventivo per la promozione dei tre eventi messi in campo: il primo Mercato Canavesano delle Biodiversità per San Giorgio, già svoltosi lo scorso 9 maggio con grande successo, la stessa Mostra della Ceramica in corso a Castellamonte e la serata conviviale di “Calici tra le stelle” in programma ad Agliè nel Palazzo Ducale il prossimo 11 luglio. Una strategia che ha funzionato e che ancora si va sviluppando: Agliè è stata anche sede di un Convegno con tanto di Cena a base di prodotti tipici dedicata alla biodiversità nel Parco del Gran Paradiso, San Giorgio, che ripropone la piattella, il fagiolo bianco dell’antica frazione di Cortereggio, è stata protagonista con i suoi produttori della giornata di domenica scorsa che ha presentato metodi e risultati della cottura dei fagioli nelle tipiche “tofeje” di ceramica rossa e infine Castellamonte chiuderà il cerchio con la celebrazione del bello e del buono nel cuore dell’estate. Le parole più lusinghiere per ora sono arrivate dagli Enti superiori: in Regione hanno accolto molto bene il progetto, unico esempio di sinergia in tempi di Expò a nord di Torino, mentre lo stesso Vice Sindaco della Città Metropolitana, il canavesano Alberto Avetta, ha definito le “Tre terre canavesane” un “brand” funzionale e riuscito. La conferma che il progetto funziona davvero anche nelle parle di chi lo ha voluto: Nella Falletti che ha preteso all’ inaugurazione della Mostra l’intervento dei due primi cittadini di San Giorgio e di Agliè definendoli “i miei compagni di viaggio” e loro, rispettivamente Andrea Zanusso e Marco Succio, hanno ricambiato il segnale di alleanza definendo rispettivamente le iniziative comuni “ un unione per essere più efficaci” e “un modo per superare il campanilismo”. Anzi, il Sindaco di Agliè ha aggiunto “Oggi non posso che sentirmi castellamontese, così come mi auguro che voi il prossimo 11 luglio vi sentiate un poco alladiesi”. Una buona pratica di valorizzazione dei territori, che parte non a caso da Comuni medio piccoli. I più grandi, Rivarolo in primis, per ora restano “in sonno”.
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