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AGLIE'. Processo amianto Olivetti, il Comune non si costituirà parte civile

AGLIE'. Processo amianto Olivetti, il Comune non si costituirà parte civile

Carlo De Benedetti

Il Comune di Agliè non si costituirà parte civile nell'ambito del processo per i morti d'amianto all'Olivetti. Questione di conti e, di questi tempi, non ci si può permettere il rischio di esborsi così gravosi, come sarebbe nel sostenere una causa di queste dimensioni.

A spiegarlo è il Vicesindaco alladiese, avvocato di professione, Stefania Chivino: "è una questione di esiguità di risorse economiche. E' purtroppo un processo corposo, lungo. Abbiamo fatto verifiche. I presupposti probabilmente ci sarebbero anche stati, la costituzione in giudizio sarebbe stata meritevole, per salvaguardare salute, per la protezione dell'ambiente. Ma è un lusso che, con grande rammarico, in questo momento non ci possiamo permettere. Convidiamo la scelta di Ivrea, città di altre dimensioni e di altre capacità, rispetto ad Agliè".

Nell'occhio della Procura ci sono tutti gli stabilimenti dell'azienda Olivetti, e quindi le Officine Ico, i capannoni di San Bernardo, di Scarmagno, Palazzo uffici, e di Agliè, quest'ultimo chiuso dal 2008, 40mila metri quadrati in rovina a ridosso del centro storico.

Secondo la procura d'Ivrea non furono presi accorgimenti, in quelle strutture, affinché i dipendenti evitassero il contatto con le fibre di amianto. Tutto è cominciato in seguito ad una denuncia presentata dalla famiglie di una ex lavoratrice, morta il 27 dicembre 2007 per un mesotelioma pleurico maligno, che era stata a San Bernard dal 1965 al 1980. Trentatre le persona rinviate a giudizio, manager e dirigenti, tra cui Carlo e Franco De Benedetti, Roberto Colaninno e Corrado Passera.

Il Comune di Ivrea si costituirà, come da proposta del centrodestra condivisa dal consiglio comunale, seguito dall’avvocato Giulio Calosso.

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