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05 Febbraio 2015 - 19:17
E' una storia d'amore tutta particolare con la bellezza e con la natura quella che ha portato Giuseppe Butera a ricevere il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana. 39 anni, funzionario della Soprintendenza per i Beni Architettonici presso lo splendido Castello Ducale alladiese. E' uno per cui "il lavoro è passione", dolce musica quotidiana.
Originario di Agrigento, raggiunto il diploma universitario in Conservazione dei Beni Culturali, nel 1998 ha vinto il concorso pubblico che nel 2001 l'ha catapultato a Torino, da una punta all'altra dello stivale, dove ha iniziato a collaborare nella gestione di Palazzo Chiarlese, di palazzo Reale e di altri cantieri in Piemonte.
Poi nel 2005 colpo di fulmine che l'ha portato ad Agliè, durante un sopralluogo insieme all'allora direttrice del Castello, Biancolini. "Da quel momento in poi – racconta – ho fatto di tutto per trasferirmi qui, prima lavorativamente e poi prendendo anche casa. Ho smesso di fare il pendolare dalla città alla provincia, e ho cominciato ad essere un pendolare all'incontrario: in settimana mi reco a Torino per altre attività, ma il week end ho la fortuna di tornare sempre qui, nel verde del Canavese. Torino è una bellissima città ma mi mancava la natura... Presso il Castello collaboro con la direttrice Lisa Accurti. Ho seguito una serie di cantieri, relativi all'adeguamento impiantistico, a tutto restauro del piano nobile, ho seguito la gestione parco, gli eventi, il piano della sicurezza".
Un amore a prima vista, e appassionato al punto che Butera non si pone problemi a lavorare dodici ore anziché sei, a percorrere chilometri su chilometri. Ed è forse questa la ragione che gli è valso il prestigioso riconoscimento. La nomina è avvenuta il 2 giugno ed è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale a dicembre. Il 15 gennaio si è tenuta la cerimonia ufficiale alla Scuola di Applicazione di Torino. "Sono lusingato – sottolinea Butera -. Faccio il mio lavoro perché mi piace e le gratificazioni arrivano, gratificazioni che valgono molto più di quelle materiali..."
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