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Castiglione Torinese
13 Marzo 2023 - 09:48
La Dakar, una delle gare di Rally più stupefacenti, affascinanti e complesse al mondo, anche nota come la “Regina dei Rally”, lo scorso venerdì 3 marzo è tornata in scena presso il Salone Polivalente di via IV Novembre 7, a Castiglione Torinese, grazie ai racconti di uno dei suoi straordinari piloti, Beppe Simonato.
Sua maestà Dakar è il sogno nel cassetto di numerosi piloti, pronti a sfidare un Rally unico nel suo genere. Quest’anno la 45ª edizione del Rally Dakar si è svolta per la quarta volta interamente in Arabia Saudita ed il percorso si estendeva per 8548 chilometri, di cui 4705 di prove speciali, su tracciati dalla conformazione più variegata: rocce, spiagge, dune desertiche e molto altro ancora con 14 stage ed una sola giornata di riposo. La competizione è iniziata il 31 dicembre 2022 al Campo mare, nei pressi di Yanbu, ed è terminata il 15 gennaio a Dammam ed era valida come prima prova del Campionato mondiale di rally raid 2023 (World Rally-Raid Championship o W2RC).
L’iniziativa a Castiglione si è svolta tra i racconti, gli aneddoti e le frequenti domande delle oltre 70 persone presenti in sala, che hanno movimentato la serata. Oltre a Simonato, ad emozionare il pubblico è stato un altro castiglionese doc, Daniele Cotto, ex pilota di moto rally raid ed ex organizzatore del Rally dei Faraoni in Egitto, un rally raid epico che, dopo alcuni anni di stop, forse ripartirà il prossimo anno. Durante la serata è stato presentata un’altra personalità di spicco, Mario Trolese, pilota e organizzatore del Rally di Castiglione.
In rappresentanza del Comune di Castiglione Torinese erano presenti il Sindaco Loris Giovanni Lovera ed il Consigliere comunale con delega allo Sport Mario Fadda. Dato il grande interesse di pubblico - di fatto la serata è durata più del previsto (dalle ore 21 alle 23.30) – Beppe Simonato si è accomiatato dai suoi concittadini con la promessa di una replica alla prossima gara ed avventura a bordo dei camion Iveco nel prossimo rally raid. A moderare la serata vi era il giornalista Carlo Riva.
Alcuni di voi lo conoscevano già per le sue imprese con Overland, che sono oramai diventate leggenda, altri invece hanno avuto modo di incontrarlo venerdì scorso in città, abbiamo intervistato il castiglionese doc Beppe Simonato, che da quasi 40 anni è nel settore 'adventure e motorsport'.
Beppe Simonato, soprannominato dai colleghi ed amici 'Simon', racconta la sua Dakar 2023.
Da molti anni oramai lavoro per Iveco e mi occupo di progetti che vedono protagonisti direttamente i veicoli, come, ad esempio Overland, una bellissima storia durata 15 anni e 12 spedizioni estreme in tutto il mondo; ma anche, la Paris-Dakar, com’era chiamata un tempo ed oggi Dakar. Ho avuto diversi ruoli in queste ‘avventure’, tra di essi quello di pilota di camion Iveco.
Hai partecipato alla Dakar 2023, in quale team eri?
Quest’anno ero nel team privato Desert Endurance Motorsport con 2 automobili Fiat Panda e 2 camion Iveco in gara. In pratica ero a rappresentare il made in Italy – commenta Beppa sorridendo – Ho deciso di compiere questa impresa in un team debuttante e la mia mission è stata quella di portare al traguardo tutti i veicoli al via.
Quale veicolo hai guidato in gara?
Ero a bordo del camion Iveco Magirus 150.16 ANW (anche noto come il Musone). Ho dato il mio supporto in gara “portando” avanti tutti gli altri 3 veicoli del team, oltre a cercare di ottenere il miglior piazzamento possibile in classifica perché la Dakar – più che tutti gli altri Rally – è in primis una prova di squadra.
La Dakar 2023 è stata particolarmente avvincente?
Lo è stata, ma anche estremamente dura, date le allucinanti condizioni meteo che hanno visto inondazioni e piogge torrenziali per tutta la prima settimana di gara sui 8500 km del percorso che abbiamo svolto in sole 2 settimane. In gara impari a gestire le energie e le emozioni, che non è una cosa semplice in certi momenti di tensione: la Dakar è un po’ come la prova del nove per verificare se stessi, le proprie abilità di pilota e, naturalmente, anche le performance del veicolo che stai padroneggiando. Possiamo dire che l’arrivo al traguardo è la prova inequivocabile del proprio talento.
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