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08 Dicembre 2025 - 16:10
Cavagnolo ha un modo speciale di accendere il Natale. Non è solo una cerimonia, non è soltanto un interruttore che scatta: è un respiro collettivo, un’emozione che attraversa la piazza e la trasforma per un giorno intero in un luogo di magia condivisa.
Domenica 7 dicembre, la piazza Vittorio Veneto si è trasformata in un luogo vivo, capace di accogliere famiglie, bambini, associazioni e volontari. Un mosaico di voci e sorrisi che ha reso l’atmosfera speciale sin dal mattino, quando la Camminata di Natale ha aperto le danze, accompagnata dalla cioccolata calda offerta dall’AIDO: un gesto semplice, ma carico di calore, che ha subito colorato la giornata di spirito comunitario.
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Poco dopo, la Piazza è diventata un vero e proprio villaggio natalizio grazie a oltre 40 stand tra hobbisti, artigiani e associazioni. Un colpo d’occhio che ha stupito anche i visitatori più affezionati: un crescendo annuale che dimostra quanto il tessuto sociale del paese sia vivo e desideroso di partecipare. Ogni banco, ogni oggetto, ogni profumo raccontava una storia diversa: candele, ricami, dolcetti, idee regalo e creazioni nate dalle mani e dal cuore.
Intorno agli stand i commercianti e i volontari hanno dato il massimo. A raccontarlo è Fabrizia Pastore, titolare del negozio Punto Ottica di Cavagnolo e presidente dell’Associazione Commercianti: “Con i miei collaboratori diamo supporto al Comune per eventi come il mercatino di Natale. Siamo contenti per la bella adesione. I bambini delle scuole sono stati premiati per i loro lavori. Nel nostro stand abbiamo offerto polenta con salsiccia, gorgonzolo, buon vino e panettone con zabaione. Ci sono circa cinquanta stand, quasi tutti prodotti locali, qualcuno di fuori. Abbiamo avuto la collaborazione dei coscritti del 2008, l’ambulanza, la Croce Rossa e l’aiuto della Pro Loco e dell’Associazione Alpini.”
In Municipio, i più piccoli hanno trovato uno spazio tutto per loro, grazie alla Biblioteca di Cavagnolo che ha organizzato un intrattenimento itinerante capace di incantare e far sognare. Intanto, la piazza profumava di polenta, salsiccia e formaggi preparati dall’Associazione Cavagnolo.Com, che ha offerto anche la possibilità dell’asporto, diventata negli anni un’abitudine preziosa per le famiglie.
Non è mancato un momento dedicato ai bambini della scuola, protagonisti del concorso dei lavori natalizi a cura di Cavagnolo.Com. Le loro creazioni, semplici e luminose come solo le cose fatte dai bambini sanno essere, hanno trovato spazio e valore davanti all’intera comunità.
Poi la magia ha preso forma: fiamme nel cielo, occhi che si accendono, stupore che vibra. Lo spettacolo del Mangiafuoco, portato dalla Cooperativa Animazione Valdocco, ha illuminato il pomeriggio trasformando la piazza in un teatro sotto le stelle.
E mentre la giornata avanzava, tutti aspettavano un momento preciso: l’accensione dell’Albero di Natale, coordinata dalla Pro Loco, con la presenza di Babbo Natale. Un albero vero, alto otto metri, donato ogni anno da privati e recuperato dai volontari: un simbolo concreto di quanto, a Cavagnolo, la festa sia costruita insieme, pezzo per pezzo.
Un mercatino che cresce ogni anno, come ha sottolineato anche il sindaco Andrea Gavazza, orgoglioso dell’energia che la comunità è capace di generare: “Bella giornata. Il nostro Natale in piazza. Ogni anno viviamo una giornata piena di tante luci, energia ed emozioni. Erano più di 40 gli stand espositori: un grande applauso a tutti gli hobbisti e artigiani, perché ogni anno ce n’è qualcuno in più. Questa è una piazza che funziona, una piazza visibile, una piazza dove tante realtà collaborano.”
Con grande trasparenza, ha ricordato anche la forza e i limiti di ogni comunità: “Non è che ci stiamo tutti simpatici… anzi, qualcuno ce lo diciamo apertamente! Ma abbiamo un obiettivo comune: il nostro paese. Grazie all’impegno di tutti si riescono a fare grandi cose.”
Le sue parole hanno ricordato un anno difficile, segnato dall’alluvione di aprile: “Il 2025 è un anno che lascerò con un cerchietto rosso. Abbiamo avuto un’alluvione pesantissima, con esondazioni e fango ovunque. Arrivare a Natale con tutti i lavori completati e i fondi già rientrati nelle casse è un grande regalo che ci facciamo.”
Quanto ai costi del Mercatino, Gavazza è stato chiaro: “Abbiamo investito solo nello spettacolo del Mangiafuoco. Il resto è stato possibile grazie alle associazioni.”
Nel cuore della festa, c’è una figura che in paese non è un personaggio, ma un volto amato: Roberto Sesia, il "Cele", presidente della Pro Loco, che interpreta Babbo Natale da più di vent’anni: “Facevo il Babbo Natale quando avevo ancora i capelli neri e la barba nera… saranno più di vent’anni, sicuramente.”
In tutto questo tempo, ha incontrato bambini di ogni tipo: “Ce ne sono tre categorie: quelli che ti saltano al collo, quelli che restano fermi come un palo della luce… e quelli che si mettono a piangere! Le ho viste tutte.”
E tra le risate e i momenti buffi, c’è un ricordo che lo accompagna ancora oggi, un ricordo che lo emoziona ogni volta che lo racconta: “Ero in un grande villaggio di Natale a Torino. Era già dopo Natale e stavo per andare via. Arrivarono un papà, una mamma e un bambino. La mamma mi fece segno che il bimbo non era vedente. Mi sono alzato, gli ho preso la mano e lo accompagnai sulla poltrona. Si sedette e mi chiese: ‘Babbo, ti posso toccare? Così capisco com’è fatto il tuo volto’. In quel momento… sono scoppiato a piangere. Sono passati otto anni, ma ce l’ho ancora qui, nel cuore. Non lo dimenticherò finché avrò gli occhi aperti.” :
Accanto a questa emozione, ci sono gli episodi divertenti. Come quel bambino di due anni che, vedendolo arrivare con il sacco, gli chiese cosa ci fosse dentro: “Gli ho detto: niente. E lui, serio serio, mi ha guardato e mi ha detto: ‘Sparisci’. Uno dei momenti più comici della mia vita!”
E poi c’è la famiglia, quella vera. Una volta anche sua nipote lo ha riconosciuto: “Mi ha guardato e mi ha detto: ‘Nonno, cosa fai vestito così?’”
Un Babbo Natale di esperienza, di ironia, ma soprattutto di cuore. E il suo messaggio per i bambini che lo aspettano la notte del 24 è semplice e prezioso: “State bravi, siate spensierati. E soprattutto… volete bene ai vostri genitori.”
La giornata si è conclusa tra magia e meraviglia, con l’albero acceso che illuminava la piazza e riscaldava anche il cuore più freddo, tra risate, abbracci e lo scintillio negli occhi dei bambini.
Ma la magia non finisce qui… Il giorno dopo, al Teatro Martini, lo spettacolo A Christmas Carol ha chiuso un weekend che ha saputo unire, emozionare e raccontare ciò che Cavagnolo è davvero: una comunità che fa grandi cose insieme.
La meraviglia del Mercatino di Natale non è racchiusa solo nelle luci accese o negli stand pieni di colori, ma nelle storie vere di chi rende possibile tutto questo: volontari, associazioni, amministrazione, famiglie. Un intreccio di persone che, insieme, riesce a trasformare una piazza in un luogo di emozione e partecipazione.
È questo il Natale che Cavagnolo ha regalato: un Natale che rimarrà negli occhi e nel cuore di chi c’era. E forse, anche di chi leggerà queste storie.

Piazza Vittorio Veneto si è trasformata in un luogo vivo, capace di accogliere famiglie, bambini, associazioni e volontari.
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