AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
14 Settembre 2025 - 14:43
Domenica 14 settembre, in una Ivrea che ha cambiato pelle. Non è la città che conosciamo, quella dei ritmi ordinati, delle strade attraversate in fretta, delle piazze vissute distrattamente. Oggi il suo centro storico è un teatro a cielo aperto, un esperimento riuscito di trasformazione urbana, un frammento di Montmartre trapiantato lungo la Dora. Camminando tra Borghetto, via Guarnotta, piazza Gioberti e via Arduino si respira un’atmosfera nuova, vibrante, capace di riportare indietro di un secolo, quando piume, lustrini e collane di perle oscillavano al ritmo sfrenato del Charleston.
Non è solo una rievocazione in costume, non è soltanto un mercatino o una festa di quartiere: è un paesaggio che prende vita. Gli espositori non sembrano semplici commercianti, ma artisti che espongono frammenti della loro anima. Fotografie, tessuti, manufatti, piccole opere: ogni tavolo è una cornice che racconta una storia. Le persone si fermano, osservano, parlano. Non c’è fretta. Gli sguardi si incrociano, i sorrisi nascono spontanei. È la città che ritrova sé stessa attraverso la sua comunità. Le immagini degli espositori lo dimostrano: volti che sorridono, mani che mostrano con orgoglio, dettagli che insieme compongono un mosaico di creatività diffusa.
Lorena Borsetti
La musica è il filo che cuce insieme la giornata. In Borghetto i tamburi dei Kumalé Toubab pulsano con un ritmo primordiale, magnetico, che cattura i passanti. In piazza Maretta le note dei Titoli di Coda evocano atmosfere delicate, quasi cinematografiche. In piazza Bergoglio l’iniziativa Dalla cura al canto, con Voci in Bianco e Amici in Coro, non canta solo per chi ascolta, ma con chi ascolta, trasformando il pubblico in protagonista. Lungo via Arduino i Fuori Tempo fanno ballare senza tregua, portando quella leggerezza che cancella i pensieri e lascia spazio soltanto al piacere di esserci.
Ma ciò che colpisce più del programma è l’atmosfera. Ivrea oggi è diversa: più europea, più aperta, più viva. I vicoli smettono di essere luoghi di passaggio e diventano salotti a cielo aperto, dove le persone si fermano e chiacchierano come non accadeva da tempo. I negozi spalancano le vetrine, i bar allungano i tavolini sulle strade, i musicisti suonano come se aspettassero da sempre questo momento per incontrare il loro pubblico. Tutto vibra di un’energia che ricorda i quartieri bohémien di Parigi, quelli dove pittori e attori trasformano la quotidianità in arte condivisa.
Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto di SBAM – Comunità in fermento, guidata da Lorena Borsetti. Non semplice intrattenimento, non una vetrina commerciale, ma un ribaltamento di prospettiva: ridare al centro storico la sua centralità, non come sfondo, ma come luogo di comunità.
Visualizza questo post su Instagram
E la città non resta a guardare, ma partecipa. Gli abitanti diventano protagonisti: chi suona, chi espone, chi si traveste, chi semplicemente cammina e applaude. In questa coralità Ivrea sembra ritrovare sé stessa, e non è un caso se in tanti si fermano a fotografare, a immortalare dettagli, a portarsi via un ricordo.
La forza di questo evento è la capacità di far dimenticare il tempo. Le ore scorrono senza che ce ne si accorga, e nessuno sembra avere voglia di andare via. I cori che si alzano nell’aria, i tamburi che fanno vibrare il selciato, le danze improvvisate lungo via Arduino: frammenti che, sommati, raccontano la scelta di una città di vivere, almeno per un giorno, in un modo diverso.
E guardando le vie piene, gli occhi che brillano, le mani che applaudono, la sensazione è che questa non sia solo una parentesi, ma una promessa. Che Ivrea possa tornare a credere nei suoi sogni, a scoprire dentro di sé quella vocazione artistica, turistica e conviviale che, in giornate come questa, esplode in tutta la sua forza.
Ivrea, oggi, non è Piemonte. È una Parigi in miniatura. È un laboratorio a cielo aperto dove musica, arte, convivialità e comunità si intrecciano. Ed è la prova che una città può, se vuole, reinventarsi.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.