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22 Giugno 2025 - 19:29
Tre decenni di interventi nei boschi in fiamme, lungo fiumi in piena, tra case allagate e territori isolati. Tre decenni di turni e allarmi, addestramenti e allerta. Di lavoro spesso invisibile, ma sempre puntuale. L’Associazione Volontari di Protezione Civile di Busano ha celebrato il trentesimo anniversario dalla sua fondazione: una ricorrenza che ha riunito autorità civili, militari, rappresentanti politici e cittadini attorno a chi, da trent’anni, non si tira mai indietro.
Nel piazzale allestito per la cerimonia – semplice ma solenne – le divise gialle dei volontari sono apparse come simbolo vivo di un impegno quotidiano: senza clamori, senza onori, ma sempre con lo stesso obiettivo, esserci. Anche quando il pericolo è silenzioso e le emergenze non fanno notizia.
Presenti numerosi amministratori locali del Canavese, l’Onorevole Augusta Montaruli, il Maresciallo Capo Giovanni Conte, comandante della stazione dei Carabinieri di Rivara, i consiglieri regionali Mauro Fava e Sergio Bartoli, presidente della V Commissione – Ambiente e Protezione Civile, e la giornalista Gloria Maggioni.
Nel suo intervento, Bartoli ha ricordato i tanti volontari scomparsi che hanno segnato la storia dell’Associazione: “Hanno lasciato un segno profondo nella comunità. A loro va il nostro pensiero più commosso”, ha detto. Ha poi definito la Protezione Civile “la vera sentinella del territorio”, sottolineando l’importanza di valorizzare chi opera, spesso lontano dai riflettori, per la sicurezza e la coesione delle comunità.
Non sono mancati i ringraziamenti istituzionali al Sindaco di Busano, Carlo Vassallo e all’ex sindaco Giambattistino Chiono.
Uno dei momenti più significativi della mattinata è stata la consegna dell’Attestato d’Onore della Federazione Mondiale delle Associazioni Vigili del Fuoco Volontari. A conferire i riconoscimenti è stato il Generale, Cavaliere di Gran Croce Comm. Gino Gronchi, figura di primo piano nel mondo del volontariato italiano. Gronchi ha premiato Bartoli, Fava, Montaruli e Maggioni, riconoscendo il sostegno istituzionale espresso nei confronti delle realtà di protezione civile.
Nato a Volpiano nel 1945, Gino Gronchi è una delle personalità più rispettate nel mondo del volontariato italiano e internazionale. Da una vita al servizio della comunità, ha partecipato ai soccorsi del terremoto in Friuli nel 1976, all’alluvione in Campania e Basilicata del 1980, fino all’incendio del Duomo di Torino del 1997, dove contribuì al salvataggio della Sacra Sindone. Nel 1999 fu incaricato dalla Presidenza del Consiglio per coordinare i soccorsi ai profughi del Kosovo. A lui si devono oltre 350 missioni umanitarie in tutto il mondo: dai Balcani al Medio Oriente, passando per l’ex Unione Sovietica e l’Africa.
È stato Presidente nazionale dei Vigili del Fuoco Volontari fino al 2013, Presidente Onorario, Consigliere Mondiale della FWVFA, delegato europeo e membro di commissioni ministeriali. È Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana, Commendatore vaticano, decorato da San Marino e dall’Ordine Militare Francese di San Luigi. Un curriculum che parla da solo. E che, ancora oggi, lo vede impegnato nel promuovere e sostenere la rete del volontariato, anche con la consegna di attestati come quello avvenuto a Busano.
Trent’anni di storia, dunque. Ma anche un orizzonte aperto, fatto di nuove sfide, eventi climatici sempre più estremi, responsabilità che crescono. Ma lo spirito è lo stesso di trent’anni fa: un gruppo di donne e uomini pronti a rispondere presente. Perché ogni emergenza è una storia a sé. E ogni volontario, ogni volta, la riscrive. Nel nome di tutti.
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