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Come possono Nocciolini ed Erbaluce raccontare l'anima del Canavese?

Il 15 aprile, in occasione della Giornata Mondiale del Made in Italy, Ascom, l'Istituto Ubertini e le autorità locali si sono uniti per celebrare le eccellenze del territorio

Quando un territorio racconta se stesso attraverso il gusto, la storia e il sapere, nascono incontri che vanno oltre il palato e arrivano dritti al cuore. 

È quanto accaduto nel Canavese in occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, il 15 aprile, con il progetto “Nocciolini ed Erbaluce, un connubio vincente”, promosso da Ascom Confcommercio Torino e Provincia, in collaborazione con la sede territoriale di Chivasso. 

I Nocciolini di Chivasso e il vino Erbaluce di Caluso

Un viaggio tra sapori, tradizioni e imprenditorialità che ha coinvolto le sedi dell’Istituto Superiore “Carlo Ubertini” di Caluso e Chivasso, in due momenti di confronto tra studenti, produttori, rappresentanti del mondo agricolo e autorità locali. 

Obiettivo dell’iniziativa?  Trasmettere alle nuove generazioni il significato culturale, economico e sociale delle produzioni tipiche locali, con un focus su due capisaldi dell’identità canavesana: i Nocciolini di Chivasso e il vino Erbaluce di Caluso. 

Due eccellenze diverse ma unite da un gemellaggio ufficiale siglato nel 2018 e da una filosofia comune: raccontare un territorio attraverso gusto, tradizione e qualità. 

Tra i presenti, oltre ai rappresentanti di Ascom Confcommercio e Confagricoltura, c’erano anche diverse autorità locali e scolastiche, come il vicesindaco di Caluso Luca Chiaro, la consigliera con delega all’istruzione Mariella Settia, l’assessore della città di Chivasso Chiara Casalino, la dirigente scolastica dell’Istituto Ubertini, prof.ssa Concetta Eleonora Buscemi, i professori Sergio Bertolotti e Fabrizio Verderosa. 

Hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa, enfatizzando il ruolo fondamentale della collaborazione tra istituzioni, scuole e mondo produttivo per sensibilizzare le nuove generazioni sulla tradizione e sull’eccellenza del territorio. In particolare, è stata apprezzata la volontà di trasmettere alle future generazioni l’importanza delle produzioni locali, come i Nocciolini di Chivasso e l’Erbaluce di Caluso, per preservare e far crescere l’identità canavesana. 

Saluti istituzionali sono giunti anche dal sindaco di Chivasso, Claudio Castello. 

Ad aprire l’incontro con studenti e autorità è stato il presidente di Ascom Chivasso, Carlo Nicosia, che ha ricordato l’importanza del legame tra tradizione e futuro, a partire dai simboli più dolci e rappresentativi del territorio. 

Abbiamo voluto aderire alla Giornata del Made in Italy – ha affermato – perché siamo convinti che la valorizzazione del nostro territorio debba passare attraverso le sue specialità, i frutti della terra e la rete di negozi che li promuove con competenza e cortesia. Ascom Confcommercio, con il patrocinio della Città di Chivasso, ha festeggiato pochi mesi fa i 120 anni dal rilascio del brevetto dei Nocciolini, posizionando una targa nel luogo del primo forno di produzione. Quest’anno ricorrono anche i 30 anni dall’intuizione della nostra presidente Coppa, che ha dato vita alla festa a loro dedicata, e il 10 settembre 2025 verrà emesso il francobollo celebrativo dei Nocciolini. Nell’incontro odierno, con il presidente di Confagricoltura Gianluigi Orsolani e le tre aziende produttrici dei Nocciolini, abbiamo ricordato anche il gemellaggio con il Passito di Erbaluce siglato dai due Comuni. 

Ringrazio la dirigente Buscemi per l’ospitalità e per aver coinvolto con entusiasmo tantissimi giovani studenti, così come le amministrazioni di Caluso e Chivasso per la loro presenza, che ha dato ulteriore prestigio agli appuntamenti”. 

Un ponte tra passato e futuro, dove scuola, istituzioni e mondo produttivo si sono incontrati per trasmettere ai giovani il valore di due simboli del territorio: “In un mondo sempre più digitale e innovativo – ha dichiarato Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e Provincia sono proprio i prodotti più autentici e tradizionali a raccontare il valore di un territorio. 

Vogliamo che le nuove generazioni comprendano questo principio, perché solo conoscendo le proprie radici si può costruire un futuro consapevole. I Nocciolini di Chivasso e l’Erbaluce di Caluso non sono solo eccellenze gastronomiche, ma veri ambasciatori del nostro patrimonio: capaci di attrarre visitatori, suscitare emozioni, stimolare curiosità e generare un importante indotto economico. Sono prodotti che raccontano storie di saper fare, di cultura e comunità, e diventano strumenti per costruire un modello di sviluppo sostenibile, che valorizza le identità locali e le trasforma in volano per il turismo e la promozione territoriale”. 

E ha aggiunto: “Chivasso è la città dei Nocciolini, così come il Canavese è la terra dei vini. Quando si parla di Made in Italy si pensa subito a Ferrari, Dolce & Gabbana, Armani… ma esistono anche eccellenze del gusto che ci rappresentano nel mondo. Chi viene a Chivasso compra i Nocciolini come simbolo del territorio; chi visita il Canavese sa che troverà l’Erbaluce. È così che nasce un’identità forte, riconoscibile, che porta con sé lavoro, economia e bellezza. Ma dobbiamo difenderla. Se continuiamo a comprare online, distruggiamo le nostre comunità, le botteghe, la rete commerciale fatta di persone, relazioni e tradizioni. Dobbiamo sostenere il commercio di prossimità, le piccole imprese, i nostri produttori. Solo così possiamo davvero tutelare il Made in Italy”. 

Storia 

I Nocciolini, minuscole gemme di dolcezza create nel 1850 da Giovanni Podio, sono il dolce più piccolo del mondo, ma anche uno dei più rappresentativi: zucchero, albume, nocciole e tanta passione. 

Presentati all’Esposizione Universale di Parigi nel 1900, brevettati nel 1904, oggi sono prodotti da tre sole aziende: Bonfante, Dolce Canavese e Dolciaria Fontana. 

Un patrimonio celebrato anche a livello internazionale: poche settimane fa sono stati protagonisti della cena di gala a bordo della nave Amerigo Vespucci a Jeddah, in Arabia Saudita. 

Non è da meno l’Erbaluce di Caluso, vino leggendario che prende il nome dalla ninfa Albaluce, figlia dell’Alba e del Sole. Prima Doc per i vini bianchi piemontesi nel 1967 e Docg dal 2010, oggi è prodotto da 39 cantine e declinato in tre versioni: 

Spumante (quasi 100.000 bottiglie annue), 

Fermo (circa 840.000) 

E Passito (25.000), quest’ultimo perfetto per accompagnare i Nocciolini. 

Un entusiasmo condiviso anche dal presidente di Confagricoltura Torino, Gianluigi Orsolani:Parlare di Made in Italy negli Istituti di Istruzione Superiore è fondamentale – ha dichiarato – e rientra appieno nelle attività formative che svolgiamo nelle scuole alberghiere e agrarie, comprese le due sedi dell’Ubertini. Nocciolini e Caluso Passito sono un connubio eccezionale che, permettetemi il campanilismo, è sì Made in Italy, ma anche Made in Canavese. Orgoglio contadino e saper fare tramandato da generazioni che oggi affidiamo agli studenti perché ne diventino degni ambasciatori”. 

A portare il profumo del dolce Made in Italy, anche tre realtà storiche del territorio: 

Bonfante, rappresentata da Franco Ciraldo; 

Fontana 1965, con Valeria Viguotti; 

e Il Dolce Canavese, rappresentato da Francesco Masera. 

Un lascito che non si limita alla tavola, ma che diventa cultura, identità e visione del futuro. 

Il progetto “Nocciolini ed Erbaluce” è un tassello di un impegno più ampio di Ascom: far crescere una nuova consapevolezza, che guarda ai prodotti locali non come nostalgia del passato, ma come chiavi per costruire un’economia solida, sostenibile e profondamente radicata. 

La Giornata del Made in Italy si è rivelata un’occasione preziosa per fare rete, promuovere la cultura del lavoro e valorizzare il sapere artigianale che rende unico il nostro Paese. Un esempio concreto di come la scuola possa farsi motore di connessioni virtuose tra formazione e mondo reale. 

Un’iniziativa che non solo valorizza il territorio, ma educa al rispetto e alla consapevolezza di ciò che rende unica la nostra terra. Nocciolini ed Erbaluce, un connubio vincente” è la dimostrazione concreta che cultura, tradizione e futuro possono camminare insieme. E che, partendo dai banchi di scuola, si possono costruire le basi per una comunità più attenta, informata e orgogliosa delle proprie radici. Perché conoscere ciò che si ha, spesso, è il primo passo per proteggerlo e farlo crescere. 

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