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14 Ottobre 2024 - 06:00
Domenica 13 ottobre, Rondissone ha vissuto una giornata intensa, carica di emozioni e solidarietà. Sei squadre giovanili si sono ritrovate per onorare la memoria di Alessandro Marangon, un ragazzo di 11 anni appassionato di calcio, scomparso nel 2019 a causa di un male incurabile. Questo torneo, fortemente voluto dalla comunità e dagli organizzatori, è stato un tributo speciale per Alessandro, che ha vissuto il calcio con amore e passione.
Le squadre partecipanti – Torino F.C., ASD Chivasso Calcio, ASD Pro Eureka Settimo, ASD Settimo, ASD Crescentinese e ASD San Maurizio Calcio – hanno riempito il campo con energia e spirito competitivo, ma soprattutto con un profondo senso di rispetto. I giovani calciatori, animati dal desiderio di onorare la memoria di Alessandro, hanno dato il massimo, dimostrando impegno, dedizione e un grande cuore.
Le partite si sono svolte in un clima di sana competizione, ma ciò che è emerso in modo chiaro è stato lo spirito di gioia e determinazione, lo stesso che Alessandro avrebbe voluto vedere in campo. Ogni azione, ogni gol, ogni gesto sportivo è stato un omaggio a lui, trasformando il torneo in una celebrazione della vita e dei valori dello sport.
Al termine delle partite, tutte le squadre sono state premiate per il loro impegno e lo spirito sportivo.
La cerimonia di premiazione, organizzata dal presidente dell’ASD Chivasso Calcio, Emmanuele Serlenga, e dalla segretaria Antonietta, ha visto la partecipazione di figure istituzionali come il sindaco di Rondissone, Antonio Magnone, il vicepresidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti Christian Mossino, l’assessore allo sport Serena Ottino, e una delegazione dell’Unione Genitori Italiani contro il tumore nei bambini (UGI) composta da Massimo Di Martino e Titti Ferrante. Anche Claudio Marangon, papà di Alessandro, ha consegnato personalmente i premi, ringraziando i ragazzi per il loro cuore e per aver onorato la memoria di suo figlio.
Emmanuele Serlenga ha recitato, in memoria di Alessandro, un estratto da una poesia di Marguerite Yourcenar, intitolata "Ancora vivi perché ti sopravvivo": "Non saprai mai che porto la tua anima come una luce d’oro che rischiara i miei passi; che un po’ della tua voce suona nel mio canto. Dolce fiaccola, i tuoi raggi; dolce braciere, la tua fiamma, mi insegnano il cammino dei tuoi passi e un poco ancora vivi perché ti sopravvivo."
Claudio Marangon, papà di Alessandro, ha raccontato con emozione, la storia di Alessandro e le motivazioni che hanno portato alla creazione del torneo: “Era un ragazzo che giocava a calcio, abitava a Rondissone ed è morto di cancro nel 2019, a soli 11 anni. Da lì è nata la voglia di fare qualcosa in suo ricordo, un po’ qua, un po’ dove giocava, a Montanaro. Dove riesco, faccio qualcosa di questo tipo. Mi appoggio all’UGI come associazione di riferimento, per eventuali donazioni o altro. Mi hanno aiutato, e mi aiutano ancora adesso in qualche maniera. Mi fa piacere, però è una cosa nostra. Spero di proseguire con loro e, dove c’è la possibilità, andrò avanti.”
Le parole di Claudio riflettono il profondo desiderio di mantenere vivo il ricordo del figlio attraverso iniziative che coinvolgono la comunità e sostengono cause importanti, come l’aiuto all’UGI. Questo impegno rappresenta per lui un modo per trasformare il dolore in qualcosa di positivo, permettendo al ricordo di Alessandro di continuare a vivere e a portare speranza agli altri.
Ogni squadra, dalle più prestigiose come il Torino F.C. fino alle formazioni locali, ha dimostrato carattere e senso di comunità, trasformando il torneo in un evento che rimarrà nei cuori di tutti. Ma il vero vincitore della giornata è stato il ricordo di Alessandro, vivo nell’entusiasmo e nella passione dei giovani atleti.
La giornata si è conclusa con un simbolico abbraccio collettivo tra tutte le squadre, in un’atmosfera di grande calore umano. Il ricordo di Alessandro ha unito non solo i giocatori, ma anche l’intera comunità di Rondissone, che ha saputo trasformare il dolore di una perdita in un messaggio di speranza e solidarietà. Ancora una volta, lo sport si è rivelato uno strumento potente per unire, ricordare e celebrare la vita.
Questo torneo, nato dal desiderio di non dimenticare Alessandro, rimarrà nel cuore di tutti come un momento speciale di condivisione e solidarietà, in cui il calcio ha dimostrato di essere un linguaggio universale capace di unire e ricordare, anche nei momenti più difficili.
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