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Carnevale di Ivrea

Battaglia delle arance: facce da "Asso di Picche" (foto gallery)

E’ il 1947 quando, per la prima volta nella storia del Carnevale d’Ivrea, un gruppo di aranceri decide di unirsi.

E’ il 1947 quando, per la prima volta nella storia del Carnevale d’Ivrea, un gruppo di aranceri decide di unirsi: unico nome, stesso simbolo, divisa comune e … una piazza dove tirare. È la nascita della prima squadra. Dell’Asso di Picche. 

All’inizio per tirare non si usavano le casacche, ma le tute da lavoro ed era così anche per i fondatori di questa squadra che lavoravano all’Olivetti. Lo stemma è di Gino Pasteris, disegnatore Olivetti, nel 1947. Il nome Asso di Picche, invece, deriva da una casualità: stavano cercando un nome  e poi, giocando a carte, qualcuno ha detto ‘Picche!’ Per quanto riguarda i colori, invece, ci si è ispirati a quelli del nostro Rione, San Maurizio”. 

I Picche sono la prima squadra del Carnevale d’Ivrea a nascere, ma in verità si tiravano arance già da trent’anni. Lo si faceva in borghese, dai balconi. Non c’erano zone franche e le arance si acquistavano per la città alle bancarelle. Una volta, poi, la battaglia era molto violenta e disorganizzata: se si aveva un diverbio con un vicino si aspettava carnevale per tiragli le arance; lo stesso Comune osteggiava questa pratica. Chi stava sul carro, invece, indossava maschere da scherma rinforzate che a volte si sfondavano”. 

Quando è nato l’Asso di Picche, le autorità erano preoccupate dei danni che un’aggregazione di aranceri potesse fare, così hanno portato tutti gli iscritti in commissariato per schedarli. Alla fine del Carnevale, però, non solo non era successo nulla, ma anzi, i Picche erano stati premiati per come avevano interpretato la battaglia, cioè in amicizia ed allegria, spirito che poi è stato adottato anche dagli altri.  

Inizialmente, la squadra partiva da Porta Vercelli, risaliva Via Palestro e Via Arduino per poi raggiungere Porta Torino e la stazione dei treni. Per far parte dei Picche bisognava superare una certa selezione: ci si allenava durante l’anno lungo le rive della Dora, al cosiddetto Ghiaio, lanciando sassi, e solo chi riusciva a superare con il proprio tiro una certa distanza poteva entrare a far parte della squadra. 

Molte, poi, le modifiche apportate alla divisa nel corso degli anni: nel 1955 viene introdotta quella color rosso, ispirata all’abbigliamento dei marinai, con pantaloni e foulard scozzesi; negli anni Sessanta, invece, i pantaloni diventano arlecchino e, successivamente, rossi e blu - come quelli tutt’ora utilizzati. Viene anche introdotto l’utilizzo dei campanelli e, alla fine del decennio, si assiste all’inserimento dei merletti ad ornare le maniche e il bordo inferiore della blusa. 

Tra i più bei primi posti raggiunti dalla squadra ricorda sicuramente quello del 1982, anno in cui i Picche hanno vinto sia la battaglia che il palio degli aranceri. 

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