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27 Giugno 2025 - 16:10
Fabio Felline
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Data di inizio 09.07.2025 - 00:00
Data di fine 17.08.2025 - 00:00
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Mancano meno di due mesi alla Salida Oficial della Vuelta a España 2025, e anche in Piemonte si respira l’attesa di un grande evento sportivo di portata internazionale. L’entusiasmo cresce di giorno in giorno tra appassionati e addetti ai lavori, mentre si moltiplicano le iniziative pensate per coinvolgere i territori e valorizzare la memoria sportiva di una corsa a tappe che, pur avendo origini spagnole, parla spesso anche italiano. E più precisamente torinese.
Per celebrare questa attesa e sottolineare il legame storico tra il ciclismo piemontese e la corsa iberica, la Città metropolitana di Torino ha deciso di rendere omaggio ai suoi campioni con una mostra dal titolo evocativo: “Torinesi di Spagna”. L’esposizione sarà allestita nel prestigioso spazio espositivo al piano terreno della sede istituzionale di corso Inghilterra 7. Curata dal giornalista Aldo Peinetti, responsabile della redazione sportiva del settimanale “L’Eco del Chisone” e instancabile organizzatore di eventi ciclistici, la mostra raccoglie testimonianze preziose e materiali rari dedicati a quei corridori torinesi che, nella storia della Vuelta, hanno lasciato un segno.
Angelo Conterno
La mostra sarà inaugurata mercoledì 9 luglio alle ore 17, alla presenza del Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e della Consigliera metropolitana Sonia Cambursano, che ha la delega al turismo, alle attività produttive, allo sviluppo economico e alla pianificazione strategica. Ospiti d’onore di questo vernissage saranno alcuni nomi che fanno battere forte il cuore degli appassionati: il figlio di Angelo Conterno, l’unico ciclista torinese ad aver vinto la Vuelta, nel 1956, sarà presente per ricordare l’impresa del padre. E ci sarà anche Fabio Felline, ancora oggi in attività, che nel 2016 salì sul podio di Madrid con la maglia verde della classifica a punti. Insieme a loro, altri grandi del passato come Franco Balmamion, due volte vincitore del Giro d’Italia, e Italo Zilioli, protagonista in più edizioni del Tour de France e della corsa rosa, che ha vestito perfino la maglia gialla nella Grande Boucle.
Un’occasione per riunire in un solo luogo storie di passione, sudore, vittorie e battaglie a pedali. Saranno presenti anche sindaci e amministratori dei Comuni del torinese che il 17 agosto saranno attraversati dalla prima tappa della Vuelta 2025, un passaggio storico che punta a lasciare un’eredità duratura nei territori.
Oltre ai pannelli espositivi che illustrano le gesta dei campioni piemontesi alla Vuelta, il pubblico potrà ammirare biciclette d’epoca provenienti da collezioni private, vere e proprie reliquie che raccontano l’evoluzione tecnologica e culturale del ciclismo nel Novecento.
L’inaugurazione della mostra sarà anche l’occasione per la presentazione ufficiale del libro “Quando Alfonsina faceva la sartina. La bicicletta e le donne torinesi”, scritto da Paolo Ghiggio, medico di professione, eporediese, storico del ciclismo per passione, nonché raffinato collezionista e restauratore di biciclette. Il libro è un viaggio tra i pedali e la storia sociale, ispirato dalla figura leggendaria di Alfonsina Strada, prima donna a gareggiare tra gli uomini in competizioni ufficiali come il Giro d’Italia. Con uno stile narrativo coinvolgente, Ghiggio racconta le vicende di campionesse torinesi che hanno sfidato pregiudizi e ostacoli, dimostrando che la bicicletta può essere anche uno strumento di emancipazione.
Il materiale d’archivio raccolto da Aldo Peinetti per “Torinesi di Spagna” è un autentico tesoro per chi ama la storia del ciclismo. Non è solo un’esposizione: è un racconto corale che parte da lontano, dal 1935, quando Edoardo Molinar, canavesano, vinse una tappa nella primissima edizione della Vuelta a España. Un secolo di passione, in cui Torino e il Piemonte hanno avuto spesso il loro posto nella geografia del ciclismo mondiale.
La mostra evidenzia l’apice raggiunto nel 1956 da Angelo Conterno, che vestì la maglia rossa di leader e la portò fino a Madrid, trionfando nella classifica generale. Ma la spedizione piemontese di quell’anno fu memorabile anche per le imprese di Giancarlo Astrua e Nino Defilippis, il “Cit” di Torino, che nel 1962 tornò a vincere in terra iberica, sul traguardo di Valencia.
E poi, più vicino a noi, c’è l’avventura di Fabio Felline, classe 1990, torinese, vincitore nel 2016 della classifica a punti: la sua maglia verde brillò sul podio accanto a quella dell’asso colombiano Nairo Quintana, a testimonianza della continuità di una tradizione gloriosa.
All’interno della mostra, spazio anche ai materiali provenienti da “Les Turinoises”, l’allestimento ospitato a Pinerolo nel 2024, che celebra i protagonisti torinesi del Tour de France. Si parte dal 1922, con Federico Gay, e si arriva agli anni Trenta, con Francesco Camusso e Giuseppe Martano, fino agli anni Cinquanta, con i sette successi di tappa al Tour firmati Nino Defilippis e l’indimenticabile arrivo allo Stadio Comunale nella tappa Gap-Torino del 1956. Non poteva mancare un tributo a Italo Zilioli, che nel Tour del 1970 vestì la maglia gialla per tre tappe consecutive, un’emozione che pochi altri italiani hanno vissuto.
“Torinesi di Spagna” non è solo una mostra. È un atto d’amore per il ciclismo, un ponte tra passato e presente, una celebrazione della memoria sportiva che si intreccia con l’orgoglio di un territorio pronto ad accogliere, ancora una volta, la grandezza delle due ruote.
Appuntamento dunque al 9 luglio: sarà il primo scatto di una corsa lunga, emozionante, profondamente piemontese.
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