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Attilio Bolzoni porta “Immortali” a Ivrea: un viaggio nella mafia invisibile che ci governa

Allo Zac di via Dora Baltea, il giornalista presenta il suo ultimo libro dialogando con il libraio Davide Gamba: un viaggio dentro la borghesia mafiosa, quella degli incensurati che comanda senza lasciare impronte

Attilio Bolzoni porta “Immortali” a Ivrea: un viaggio nella mafia invisibile che ci governa

Attilio Bolzoni

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Venerdì 5 settembre, alle ore 21.00, lo Zac di Ivrea (via Dora Baltea 40/B) ospiterà uno degli appuntamenti culturali più attesi: Attilio Bolzoni, storico cronista di mafia, presenta il suo nuovo libro Immortali (Ed. Fuoriscena), dialogando con il libraio Davide Gamba. L’ingresso è libero e gratuito, con possibilità di incontrare l’autore per il firmacopie.

Bolzoni parte da un paradosso che brucia: “In Italia c’è sempre più mafia e sempre meno mafiosi”. Dalle stragi di Capaci e via D’Amelio sono trascorsi oltre trent’anni. Palermo oggi si vende come città da cartolina, con il fascino di un’isola ritrovata. Non si spara quasi più, e ci ripetono che lo Stato ha vinto. I boss storici sono stati catturati, eppure – dietro le quinte – la mafia ha cambiato pelle, tornando ad essere quella di prima di Giovanni Falcone: silenziosa, mimetizzata, impalpabile.

Non più coppole e lupare, ma giacca, cravatta e laptop. Una borghesia mafiosa fatta di imprenditori, avvocati, notai, commercialisti, broker, amministratori pubblici e burocrati capaci di muovere denaro e potere senza mai lasciare tracce. È questa la mafia che comanda oggi, fatta di incensurati che vivono nell’ombra, non schedati, non condannati, ma determinanti nel tenere in piedi il sistema criminale. Un’entità eterea che si infiltra nei meccanismi della società civile e che difficilmente finisce sui giornali, perché non fa clamore quanto un arresto eccellente.

Bolzoni racconta un’Italia smemorata, incapace di ricordare che cosa hanno significato il Maxiprocesso e il sacrificio di Falcone e Borsellino. Con uno sguardo lucido e insieme inquietante, il giornalista ci scaraventa in un passato che credevamo chiuso, mostrando come la mafia sia tornata a occupare silenziosamente gli spazi del potere.

Dietro i tamburi di guerra che risuonano in Europa, dietro la distrazione mediatica che preferisce occuparsi d’altro, la mafia prospera. Non fa notizia, se non quando si arresta qualche latitante ormai marginale. Ma intanto il potere reale resta nelle mani di chi ricicla denaro, disegna architetture finanziarie, costruisce relazioni e complicità.

Il libro Immortali è un grido di allarme, ma anche un invito a guardare oltre le apparenze, a rompere l’indifferenza, a pretendere un nuovo racconto capace di smascherare ciò che molti fingono di non vedere.

Attilio Bolzoni, che ha iniziato al quotidiano L’Ora di Palermo e per quarant’anni è stato inviato speciale a la Repubblica, oggi scrive per Domani. Nella sua carriera ha raccontato la mafia con libri, inchieste, sceneggiature e reportage che hanno fatto scuola. Ha firmato testi fondamentali come Il capo dei capi con Giuseppe D’Avanzo e C’era una volta la lotta alla mafia con Saverio Lodato. Autore anche di testi teatrali e regista di cortometraggi, ha ricevuto premi prestigiosi come il Premiolino, il Premio Lucchetta, il Premio È Giornalismo di Bocca, Biagi e Montanelli, e il Premio Giuseppe Fava.

Un incontro che non sarà soltanto la presentazione di un libro, ma un vero e proprio momento di memoria e consapevolezza civile.

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