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Canavese come Woodstock: la montagna di Ingria diventa il regno del rock

Un sabato rock nel cuore del Canavese. Anzi, a 825 metri sul livello del mare

Canavese come Woodstock: la montagna di Ingria diventa il regno del rock

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Sabato 28 giugno, dalle 18:30 in avanti, Ingria – minuscolo borgo da cartolina incastonato tra le montagne della Val Soana – si trasformerà in un'arena a cielo aperto. È tempo di Ingria Woodstock Festival, l’appuntamento che ogni estate riunisce anime libere, piedi scalzi e cuori pieni di musica. Nessun ticket da pagare, nessuna grande etichetta discografica da promuovere. Solo strumenti, voce e tanta voglia di tornare a sentirsi vivi.

Questo non è “solo un concerto”. È una chiamata alla libertà. Una festa di paese travestita da rivoluzione sonora, con l’anima punk di chi crede ancora che condividere sia meglio che competere. Un invito a lasciarsi alle spalle il caldo appiccicoso dell’asfalto cittadino, per salire tra i boschi di Ingria e perdersi in un’eco fatta di accordi, sorrisi e profumo di erba bagnata.

Come ogni anno, non c’è un cartellone da milioni ma c’è il cuore. E le band, sei quest’anno, ci mettono tutto: voce, strumenti e anima. Dal punk torinese al folk rurale, passando per tributi ai Rammstein e al gothic metal delle regine del Nord Europa. Eccoli, uno per uno:

  • Maurano and the Band: jazz, pop, folk e cuore. Una jam session fatta e finita, capace di commuovere e far ballare.

  • Flatmates 205: sono torinesi, di Mirafiori Sud. Nostalgici dei Blink e di quel punk rock da felpa e Vans.

  • Silent Tears: voce femminile, potenza sinfonica. Nightwish, Epica e Within Temptation scivolano nei boschi, elettrici e intensi.

  • Mal’A Skin: sono nati in una sala d’attesa. Ma sembrano usciti da una compilation rock&blues degli anni '90.

  • Stiv Kaz: chi lo conosce, lo ama. Folk ironico, teatrale, incazzato quanto basta. Una leggenda underground.

  • Heiser-Schrei: arrivano dal novarese con un solo obiettivo: far tremare le montagne. Tributo ai Rammstein da far venire la pelle d’oca.

E non finisce qui. Perché mentre si accordano le chitarre, la Pro Loco è al lavoro per accendere griglie e cuori. Cena all’aperto, birra che scorre, piatti della tradizione piemontese serviti sotto le stelle. E la novità 2025? Il primo, epico, “Concors del Bagnèt verd o ross”: sfida culinaria senza esclusione di colpi tra salse nostrane fatte in loco. Iscrizioni sul posto, dalle ore 15: chi ha il cucchiaio più audace si faccia avanti.

Sul palco, nella pancia della montagna, Ingria si prepara a essere Woodstock del Canavese. Nessun finto palco, nessun effetto speciale. Solo musica vera, dal vivo, che ti prende la pelle e ti fa dimenticare il telefono in tasca.

Perché lo sanno tutti, da queste parti: la felicità non sta a mille chilometri di distanza. Sta in un amplificatore acceso, in un coro improvvisato, in un bagnetto fatto con amore.

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