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Giuseppe Lupo a Ivrea con “Storia d’amore e macchine da scrivere”: il futuro passa dalla memoria

Alla Libreria Mondadori l’autore lucano presenta il suo nuovo romanzo, accompagnato da Gaetano Di Tondo e Paolo Verri. Una favola cibernetica che intreccia intelligenza artificiale, Olivetti, amore e identità, tra sogni e macchine da scrivere

Giuseppe Lupo a Ivrea con “Storia d’amore e macchine da scrivere”: il futuro passa dalla memoria

Giuseppe Lupo

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Mercoledì 25 giugno, alle ore 21.00, la Libreria Mondadori di Piazza Freguglia 13 in collaborazione con ASOO (Associazione Archivio  Storico  Olivetti) a Ivrea ospiterà un incontro speciale: Giuseppe Lupo, tra i più importanti scrittori italiani contemporanei, presenterà il suo nuovo romanzo, “Storia d’amore e macchine da scrivere” edito da Marsilio. L'autore dialogherà con Gaetano Di Tondo, presidente dell’AASO (Associazione Archivio Storico Olivetti), e con Paolo Verri, già coordinatore di Ivrea Capitale Italiana del Libro 2022.

Un’occasione imperdibile per immergersi in una narrazione affascinante e visionaria, che mescola amore, memoria, tecnologia e identità, sullo sfondo di un’Europa attraversata da sogni, invenzioni e rivoluzioni silenziose.

lupo

Al centro del romanzo c’è Salante Fossi, giornalista del Modern Times, spedito a Skagen, in Danimarca, durante il solstizio d’estate, per raccontare un evento straordinario: il compleanno – e forse anche la vittoria al Nobel – del misterioso Vecchio Cibernetico. Una figura mitica e sfuggente, dalla biografia avventurosa: nato quasi cent’anni fa in Ungheria, in fuga da Budapest durante l’invasione sovietica, studioso errante in tutta Europa, oggi vive in Portogallo. Sempre con sé porta una custodia che contiene la leggendaria Olivetti Lettera 22, simbolo e reliquia di un’epoca in cui le parole erano battute a ritmo meccanico e il pensiero si trasmetteva a colpi di tasti.

Il Vecchio Cibernetico non concede risposte. Parla per immagini, per aforismi, si muove tra sogni e ricordi, evocando il passato e lasciando che sia chi lo ascolta a trovare il senso. Eppure, nelle sue parole emerge un messaggio potente: Qwerty, la sua misteriosa creazione, è molto più di un algoritmo. È la metafora di una rivoluzione culturale, linguistica, umana. Nessuno sa cosa sia esattamente Qwerty, ma tutti ne percepiscono la potenza. Non c’è intelligenza artificiale che la eguagli. È un’idea, un sogno, una forma di resistenza all’oblio.

Nel confronto – o forse meglio dire nella ricerca – tra Salante e il Vecchio, prende forma una riflessione profonda sulla scrittura, sulla tecnologia, sull’identità e sulla memoria. Il lettore scopre che si può essere molte persone in una sola vita, ma che ogni scelta tende verso un unico fine. E capisce, con delicatezza e ironia, che Qwerty ha bisogno degli esseri umani tanto quanto gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty.

Giuseppe Lupo, originario di Atella in Lucania (1963), vive in Lombardia e insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia. Autore prolifico e pluripremiato, ha esordito nel 2000 con L’americano di Celenne, e ha poi firmato romanzi di successo come La carovana Zanardelli, Gli anni del nostro incanto, Ballo ad Agropinto e Tabacco Clan. È anche autore di saggi acuti sulla cultura del Novecento e collaboratore delle pagine culturali del Sole 24 Ore.

Il nuovo romanzo, “Storia d’amore e macchine da scrivere”, è una favola moderna, scritta con uno stile al tempo stesso lirico e ironico, che restituisce al lettore la magia delle storie ben raccontate. E soprattutto racconta due storie d’amore: una tra persone, l’altra tra esseri umani e le loro macchine.

L’ingresso all’incontro è libero e gratuito. È consigliata la prenotazione contattando la Libreria Mondadori al numero 0125 425708.

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