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Quando Alfonsina faceva la sartina: storie di donne, biciclette e ribellione

Giovedì 12 giugno alla Libreria Mondadori di Ivrea, Paolo Ghiggio presenta il suo nuovo libro sulla lunga pedalata dell’emancipazione femminile, con un intervento di Laura Curino

Paolo Ghiggio

Paolo Ghiggio

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Giovedì 12 giugno, ore 21.00, la Libreria Mondadori di Piazza Freguglia 13 a Ivrea accoglierà un appuntamento imperdibile per gli amanti delle due ruote e della storia sociale italiana: Paolo Ghiggio presenterà il suo nuovo libro, "Quando Alfonsina faceva la sartina. La bicicletta e le donne torinesi", edito da Hever. All’evento parteciperà anche l’attrice e autrice Laura Curino, con un intervento speciale che promette emozione e profondità.

Il libro non è solo un omaggio alla figura leggendaria di Alfonsina Strada, ma un percorso appassionato nella storia delle donne torinesi (e non solo) che, sfidando i pregiudizi, hanno trovato nella bicicletta uno strumento di libertà, affermazione e coraggio. Superato lo scoglio delle teorie pseudo-scientifiche che paventavano danni all’organismo femminile causati dal pedalare, le donne hanno cominciato a esibirsi su rudimentali piste di terra e legno, fino ad affrontare i circuiti più impegnativi.

A un certo punto, l’intuizione rivoluzionaria: collegare città lontane con le due ruote. Siamo agli inizi del Novecento, quando le gare femminili erano ancora viste con sospetto. Ed è proprio lì che si inserisce la figura ribelle e determinata di Alfonsina, che scelse di non restare in casa come ci si aspettava da una “ragazza per bene”, ma di sfidare lo stereotipo e cavalcare la bicicletta come simbolo di emancipazione.

Con ostinazione e lentezza, la donna si è presa la sua rivincita su due ruote. La bicicletta è stata molto più che uno sport: un mezzo essenziale per l’emancipazione femminile, fino a diventare parte integrante delle imprese eroiche delle staffette partigiane durante la Resistenza.

Il libro racconta anche il contributo fondamentale di Torino e della sua provincia in questa storia: terra natale o d’adozione di grandi cicliste, laboratorio di gare e di rivoluzioni culturali su due ruote, la città ha avuto un ruolo centrale nelle tappe, spesso faticose, che hanno permesso alle donne di imporsi nel mondo del ciclismo.

Paolo Ghiggio, autore di questo prezioso volume, è una figura di rilievo non solo nella medicina ma anche nel mondo della cultura sportiva. Nato a Ivrea il 6 dicembre 1949, è stato Primario di Ortopedia e Traumatologia presso le strutture complesse di Ivrea, Cuorgnè e Ciriè, fino al pensionamento nel 2016. Dopo una lunga carriera medica e scientifica – con oltre centoventi pubblicazioni e numerose esperienze di volontariato in Africa e in spedizioni scientifiche – ha deciso di dedicarsi alla sua passione per le biciclette d’epoca. Restauratore, collezionista, partecipante a competizioni storiche, Ghiggio ha ottenuto anche il prestigioso Brevetto dei Campionissimi. Per Hever, ha pubblicato oltre dieci volumi dedicati al ciclismo, contribuendo a tramandare con rigore e poesia la memoria di uno sport che è stato anche riscatto sociale.

L’incontro è a ingresso libero e gratuito. È consigliata la prenotazione telefonando al numero della libreria: 0125 425708.

Un’occasione per riflettere su come due semplici ruote abbiano cambiato il destino di molte donne e, con esse, un pezzo importante della nostra società.

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