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Al Grattacielo Piemonte arriva un gigante preistorico: in mostra il Giganotosaurus carolinii

Una copia in resina del colossale predatore argentino accoglie i visitatori tra scienza, emozione e meraviglia

Al Grattacielo Piemonte arriva un gigante preistorico

Al Grattacielo Piemonte arriva un gigante preistorico: in mostra il Giganotosaurus carolinii

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Entrare in un edificio istituzionale e trovarsi faccia a faccia con un dinosauro lungo 14 metri. Succede al Grattacielo Piemonte, sede della Regione, che da oggi e fino al 30 novembre 2025 ospita “Un dinosauro a Palazzo”, un progetto di divulgazione scientifica che porta nel cuore di Torino la fedele ricostruzione in resina dello scheletro di un Giganotosaurus carolinii, uno dei più grandi carnivori terrestri mai esistiti.

Scoperto nel 1993 in Patagonia dal paleontologo dilettante Rubén Carolini, questo gigante del Cretaceo superiore è stato ricostruito in Argentina a partire da resti completi al 70% e oggi campeggia imponente nel piano terra del palazzo regionale, accessibile gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18. L’iniziativa, in collaborazione con il Museo Regionale di Scienze Naturali, fa parte di un più ampio progetto di valorizzazione del patrimonio pubblico e culturale.

Con i suoi 8.000 kg di peso e un cranio lungo 2 metri, il Giganotosaurus non è solo un’attrazione spettacolare, ma anche un ponte tra passato e presente, tra scienza e società. Lo sottolinea l’assessore regionale al Patrimonio Gianluca Vignale, che ha voluto trasformare la sede amministrativa in uno spazio vivo e accogliente, capace di stimolare curiosità e meraviglia. “Trovare un dinosauro nel cuore di Torino è un’esperienza sorprendente – ha dichiarato – e rappresenta pienamente l’idea di un patrimonio pubblico che genera cultura ed emozione”.

Sulla stessa linea anche l’assessora alla Cultura Marina Chiarelli, che ha collegato l’iniziativa al rilancio del Museo di Scienze Naturali. Secondo Chiarelli, il Giganotosaurus non è soltanto una ricostruzione straordinaria, ma un simbolo tangibile della volontà di avvicinare la collettività alla conoscenza. Il museo, ha ricordato, ha accolto quasi 250.000 visitatori da quando è stato riaperto, dopo dieci anni di chiusura.

L’esposizione ha anche un valore fortemente educativo. Oltre all’impatto visivo del gigantesco predatore, il progetto prevede materiali divulgativi, approfondimenti paleontologici e la possibilità di visite guidate rivolte a scuole, gruppi e associazioni, con il supporto degli esperti del Museo. Gli studi condotti sul Giganotosaurus hanno rivelato una struttura fisica adatta alla corsa, un olfatto molto sviluppato e uno stile di vita probabilmente notturno. Nonostante la somiglianza con il celebre Tyrannosaurus rex, le due specie non sono imparentate. Le analogie tra i due predatori sono il frutto di un’evoluzione convergente, cioè di adattamenti simili a stili di vita analoghi, sviluppatisi in contesti differenti.

Il progetto è anche un’opportunità di intrattenimento. I visitatori potranno avvicinarsi allo scheletro, osservarne i dettagli, scattare foto e condividere l’esperienza sui social, trasformando una visita istituzionale in un momento di scoperta, sorpresa e partecipazione.

Il Grattacielo Piemonte, con questa esposizione, si trasforma così in un luogo capace di accogliere cultura, bellezza e memoria, dimostrando che anche la scienza può essere emozionante, coinvolgente e, soprattutto, accessibile.

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