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“Ci vuole un villaggio”: a Caluso una serata sull’affido familiare per costruire reti di accoglienza e solidarietà

Venerdì 13 giugno, il Centro Famiglie ospiterà un incontro promosso dal Cissac: al centro del dialogo, l’importanza di aprire le porte – e il cuore – a bambini in difficoltà

“Ci vuole un villaggio"

“Ci vuole un villaggio”: a Caluso una serata sull’affido familiare per costruire reti di accoglienza e solidarietà

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“Ci vuole un villaggio per crescere un bambino”, dice un antico proverbio africano. È da questo principio che prende il nome la serata organizzata dal Cissac – Consorzio Servizi Socio-Assistenziali di Caluso, in programma venerdì 13 giugno alle 21 al Centro Famiglie di via Mattirolo 4. Un appuntamento che segue quelli già realizzati a San Giusto e Strambino, ma che si annuncia altrettanto denso di significati: un’occasione concreta per capire cosa significhi diventare famiglia affidataria, aprendo temporaneamente la propria casa a bambini o ragazzi che, per ragioni complesse, non possono restare con la propria famiglia d’origine.

L’obiettivo della serata è chiaro: diffondere la cultura dell’affido, chiarirne le modalità, ascoltare esperienze dirette, ma soprattutto far comprendere che accogliere non vuol dire sostituirsi, bensì affiancare. L’affidamento familiare, infatti, non rompe il legame del minore con la sua famiglia biologica, ma lo tutela, offrendogli una rete affettiva aggiuntiva, stabile, presente, capace di accompagnarlo in un tratto difficile della vita.

Durante l’incontro interverrà un’assistente sociale del Cissac, pronta a rispondere alle tante domande che spesso frenano le famiglie: “Siamo adatti?”, “E se ci affezioniamo troppo?”, “Cosa succede quando il bambino torna a casa sua?”, “Quali sono i tempi e i percorsi?”. Dubbi legittimi, che verranno affrontati anche grazie alla testimonianza di famiglie affidatarie, pronte a condividere emozioni, paure, difficoltà e gioie di un’esperienza che segna profondamente, ma arricchisce l’anima come poche altre.

In un tempo in cui l’individualismo sembra dominare e il concetto di comunità si dissolve tra impegni e solitudini, iniziative come questa provano a ricordare che esistono ancora gesti collettivi capaci di cambiare le cose, anche nel piccolo. E che, come suggerisce il titolo della serata, nessuno cresce bene da solo: servono relazioni, presenza, ascolto, vicinanza.

L’ingresso è libero. Per chi desidera informazioni, è possibile scrivere a centrofamigliecaluso10014@gmail.com. Una mail può essere il primo passo per diventare parte di quel villaggio che ogni bambino merita.

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