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A Venaria nasce un giardino per ricordare i caduti di Nassiriya

Venerdì 23 maggio l’intitolazione nel Parco Salvo D’Acquisto, tra memoria civile, dolore collettivo e un messaggio di pace che attraversa le generazioni

 A Venaria nasce un giardino

A Venaria nasce un giardino per ricordare i caduti di Nassiriya: un abbraccio verde contro l’oblio e un messaggio di pace che attraversa il tempo

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Venaria Reale si ferma per ricordare. Lo farà alle 11 di venerdì 23 maggio, nel cuore del Parco Salvo D’Acquisto, dove un nuovo giardino porterà per sempre il nome delle vittime dell’attentato di Nassiriya, uno dei momenti più bui della storia militare italiana contemporanea. La cerimonia si svolgerà in corso Machiavelli, all’altezza di via Parini: una cornice urbana che si trasformerà, per un giorno, in palcoscenico della memoria, testimonianza concreta che il sacrificio non viene dimenticato. Ventotto furono i caduti nell’attacco del 12 novembre 2003: 19 italiani e 9 iracheni, travolti dall’esplosione che colpì la base "Maestrale" durante l’operazione "Antica Babilonia". Dodici erano carabinieri, cinque militari dell’esercito, due civili: il regista Stefano Rolla e il cooperante Marco Beci. A loro, e a tutti coloro che hanno servito in missioni internazionali, si rivolge l’abbraccio simbolico di una città che sceglie di mettere radici nel ricordo.

Il giardino sarà più di uno spazio verde. Sarà un altare laico della memoria, aperto alla cittadinanza, ai giovani, ai familiari delle vittime e a chiunque senta il dovere di non dimenticare. Alla cerimonia parteciperanno le autorità comunali, i rappresentanti provinciali e locali dell’Arma dei Carabinieri, l’Associazione Nazionale Carabinieri e varie realtà associative del territorio.

Un momento solenne, carico di emozione e significato, per dare voce al silenzio che spesso accompagna le pagine dolorose della nostra storia. Quell’attentato, avvenuto in una città martoriata dell’Iraq post-Saddam, colpì al cuore non solo le forze italiane, ma anche l’opinione pubblica, risvegliando il dibattito su interventi militari e missioni di pace. Nassiriya non è solo un nome: è diventato simbolo di fragilità e coraggio, di perdita e dedizione.

L’iniziativa di Venaria si inserisce in un tempo ancora segnato da conflitti e instabilità. Per questo, oltre che commemorazione, è anche monito e invito: un messaggio di pace, come sottolineano gli organizzatori, che nasce da chi ha pagato con la vita il prezzo di un impegno internazionale difficile ma necessario. Intitolare un giardino vuol dire scegliere la vita, opporre la bellezza al dolore, custodire una memoria che diventi nutrimento per le nuove generazioni. E ogni panchina, ogni fiore, ogni angolo di quel giardino racconterà una storia di sacrificio e dignità, contro l’indifferenza, contro l’oblio.

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