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“La fame non è un’arma”: a Rivarolo il flashmob per Gaza promosso dal Comitato Pace Alto Canavese

Sabato 17 maggio cittadini, associazioni, sindacati e forze politiche scendono in piazza contro l’embargo umanitario nella Striscia di Gaza. Appello a portare cartelli con messaggi di pace

“La fame non è un’arma”

“La fame non è un’arma”: a Rivarolo il flashmob per Gaza promosso dal Comitato Pace Alto Canavese

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Un grido collettivo per rompere il silenzio e dire che la fame non può essere usata come arma di guerra. Sabato 17 maggio, alle ore 17, Rivarolo Canavese diventa il cuore pulsante di una mobilitazione civile che punta a dare voce ai milioni di persone intrappolate nella Striscia di Gaza, costrette a vivere sotto embargo, senza accesso a cibo, acqua e beni di prima necessità. L’appuntamento è in Corso Torino, all’angolo con Viale Berone, nei pressi del monumento ai caduti: un luogo non casuale, simbolo di memoria e di monito contro ogni violenza.

Il Comitato Pace Alto Canavese, promotore dell’iniziativa, lancia un appello chiaro: “Insieme per spezzare il silenzio. La fame non è un’arma”. Da più di due mesi, infatti, il blocco imposto da Israele impedisce l’ingresso di aiuti essenziali a Gaza, aggravando una catastrofe umanitaria che secondo le Nazioni Unite sta mettendo oltre due milioni di civili a rischio di carestia. Il flashmob si inserisce in una più ampia mobilitazione internazionale che richiama il rispetto della Risoluzione 2417 del Consiglio di Sicurezza ONU (2018), la quale condanna il ricorso alla fame come metodo di guerra e il rifiuto dell’accesso umanitario ai civili.

L’invito a partecipare è rivolto a tutti i cittadini, senza bandiere né colori di parte. Basta portare un cartello con un messaggio di pace, un segno, una parola che dica “noi ci siamo”. Saranno presenti numerose realtà del territorio: associazioni culturali e umanitarie, movimenti per i diritti, sigle sindacali e partiti politici trasversalmente uniti in nome della giustizia e della dignità umana. Tra i sostenitori: ANPI, CGIL, Emergency, Libera, Pax Christi, Circolo Arci, Tavolo per la Pace, gruppi parrocchiali, movimenti giovanili e amministratori locali.

“Vogliamo denunciare pubblicamente – affermano dal Comitato – l’inaccettabilità di un assedio che trasforma la privazione di cibo e acqua in strumento bellico. Gaza oggi è un campo di fame a cielo aperto, e il silenzio che la circonda è complice. Per questo scendiamo in strada, pacificamente, per affermare il diritto alla vita e all’umanità.”

In un momento storico in cui il rischio di assuefazione al dolore sembra alto, la piazza di Rivarolo si propone come spazio di consapevolezza e responsabilità collettiva, dove la protesta non è rabbia, ma speranza organizzata. Nessuna retorica, solo la convinzione profonda che la solidarietà non sia mai fuori luogo. E che la pace, per esistere davvero, debba essere scelta ogni giorno.

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